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"Futura" illumina Bologna. Dalla la scrisse al Checkpoint Charlie accanto a Phil Collins

Quest'anno i versi della canzone del cantautore bolognese illuminano il centro pedonale della città con la luminaria disegnata dall'artista Pablo Echaurren

"Futura" illumina Bologna. Dalla la scrisse al Checkpoint Charlie accanto a Phil Collins
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3 Dicembre 2020 - 19.35


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A cura di M. Cec.

Come accade da qualche anno, durante le feste natalizie, il centro storico di Bologna sarà illuminato dalle parole di una canzone e la scelta è caduta su Futura di Lucio Dalla, che quest’anno più che mai è significativa.  

Dopo Nessuno vuole essere Robin di Cesare Cremonini del Natale 2019, sono le frasi illuminate della canzone del cantautore bolognese a incorniciare le vie pedonali di Bologna a partire dal 3 dicembre: «Quest’anno hanno un significato ancora più profondo degli scorsi anni – ha detto l’assessore comunale alla cultura Matteo Lepore – I versi del brano Futura di Lucio Dalla sono un segno di speranza, una luce che illumina il domani».
Il poliedrico artista Pablo Echaurren ha accolto l’invito a creare un incrocio narrativo fra il proprio immaginario e le parole di Dalla rinnovando una magia di un testo che non ha tempo. “Ho conosciuto Lucio Dalla – ricorda Echaurren – nel 1977. Avevo disegnato la copertina per il primo libro delle sue canzoni edito da Savelli. Fu a Bologna, mangiando e bevendo. Strabevendo, io. Tra le nebbie emiliane ed enoiche ci siamo promessi di rivederci, ma così non è stato, così va la vita. Ci ha idealmente tenuti uniti l’amicizia con Roberto Roversi e Paola Pallottino che hanno scritto pagine celebri del suo repertorio. Ora essere chiamato dalla Galleria d’Arte Maggiore e dal Consorzio di via D’Azeglio per accompagnare il testo di Futura mi inorgoglisce e ravviva ricordi lontani”
L’iniziativa nasce dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio pedonale con il patrocinio del Comune, della Fondazione Lucio Dalla, della Fondazione Sant’Orsola e Confcommercio Ascom.  “Abbiamo ritenuto doveroso dar corso a questa iniziativa, per lanciare un segnale di conforto e speranza ai bolognesi e non solo: essere resilienti, oltre le avversità che questo funesto anno ci ha portato, la bellezza deve sempre risplendere negli occhi e nei cuori di tutti”, dice Simone Dionisi, presidente del Consorzio degli esercenti.
Ci sarà anche il lato di concreta solidarietà e beneficenza: infatti «grazie alla generosità di Bologna – commenta Giacomo Faldella, presidente della Fondazione Sant’Orsola – quest’anno con l’asta delle luminarie potremo realizzare, dopo quella del Day hospital, la ristrutturazione della degenza dell’Oncologia medica, un reparto tutto nuovo, immerso nella luce e nel verde, dove i pazienti potranno trovare un luogo ideale per ricevere cure d’eccellenza».
Dalla scrisse Futura nel 1979, dieci anni esatti prima della caduta del Muro di Berlino, raccontandola così: “La scrissi a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Checkpoint Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne scese Phil Collins, si sedette sulla panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c’era un concerto dei Genesis, che adoravo. Ebbi la tentazione di avvicinarmi a lui per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non potevo spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di due amanti, uno di Berlino Est, l’altra di Berlino Ovest che immaginano di fare un figlio…

Dalla racconta e canta Futura

“Futura” nasceva quando iniziavano a spirare i primi venti del cambiamento e i giovani erano stanchi di vedere il mondo dipendere dalle bizze di due superpotenze invisibili e ci voleva coraggio – ma poco è cambiato oggi – a immaginare di formare una famiglia e creare una nuova vita. Emozioni a non finire in poche frasi: Futura nel 1980 divenne l’ultima traccia di Dalla nell’album che conteneva Balla balla ballerino, La sera dei miracoli, Cara, a dimostrazione di un periodo di particolare ispirazione del grande Lucio.
 
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