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Francoforte: da Gutenberg a Kindle nella Buchmesse più antica al mondo

Più di un evento fieristico, un’occasione per testimoniare i cambiamenti socio-culturali nel corso dei secoli.

Francoforte: da Gutenberg a Kindle nella Buchmesse più antica al mondo
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22 Ottobre 2021 - 22.02


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di Vittoria Maggini

Ha fatto finalmente il suo ritorno in presenza anche la Fiera Internazionale del libro di Francoforte, che si sta svolgendo proprio in questi giorni e terminerà domenica 24 ottobre. 

Durante i giorni fieristici, Francoforte diventa meta per editori, agenti, librai, bibliotecari, illustratori, produttori cinematografici, traduttori, stampatori, associazioni, artisti e scrittori, una superficie espositiva di oltre 172.000 metri quadrati nell’ultima edizione ha ospitato 300.000 visitatori e circa 7.000 espositori provenienti da ogni parte del mondo. Libri, tecniche di stampa, stampanti di ultima generazione, conferenze con scrittori e artisti di fama mondiale, eventi e spettacoli culturali.

Con 800 anni di storia, la “Frankfurter Buchmesse” non è solo la fiera del libro più antica e grande del mondo, ma un vero marchio di qualità per la cultura. Facciamo una passeggiata a ritroso fino agli albori e cerchiamo di capire come mai questo evento sia tutt’oggi un pilastro per la storia dell’uomo e testimone dei più importanti avvenimenti della stori della cultura moderna, che lo hanno inevitabilmente influenzato. 

Nei pressi di Francoforte (a Magonza), nel 1450 il giovane Johannes Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili, spesso considerato lo spartiacque tra epoca classica e moderna.
Intorno alla seconda metà del ‘500 e l’inizio del ‘600, gli editori intuirono il potenziale valore commerciale della stampa e cominciarono a darsi delle organizzazioni, formando un vero e proprio sistema commerciale che comprendeva chi stampa, chi produce, chi guadagna e chi legge. 
Fu proprio in quest’ottica che nel XVI secolo nacque la fiera di Francoforte, dedicata ai libri e alle tecniche di stampa, organizzata inizialmente dai librai locali e ben presto punto di riferimento per rivenditori e stampatori di tutta Europa. 

Fino alla fine del XVII secolo, Francoforte, è rimasta la principale città fieristica del libro in Europa. Successivamente, a causa degli sconvolgimenti politici e culturali dei tempi dell’Illuminismo, il centro dell’industria dei libri e dell’editoria si trasferì a Lipsia, dove venne fondata l’omonima Fiera. 
Quando, nel 1949, la Germania venne divisa e Lipsia rimase nella Repubblica Democratica Tedesca, Francoforte recuperò il suo primato, grazie alla tradizione plurisecolare di fiera del libro. Infatti, dopo la dittatura nazista e l’esodo di molti editori e scrittori, la Germania doveva essere presentata al mondo come una nazione di cultura. E così avvenne, su iniziativa della “Börsenverein des deutschen Buchhandels”, l’associazione degli editori e dei librai tedeschi, tuttora organizzatrice e responsabile della fiera.

Fu così che, a distanza di 200 anni, la fiera del libro di Francoforte riprese vita: nel settembre 1949, nella chiesa di San Paolo, editori, librai, scrittori e interessati hanno potuto visionare le esposizioni di 205 espositori tedeschi e circa 8.500 libri presentati. Furono 14.000 i visitatori che vennero alla Paulskirche di Francoforte. Grazie all’enorme successo registrato, nel 1951, fu trasferita nelle sale espositive più grandi. Uno degli avvenimenti più importanti della Buchmesse è l’assegnazione del Premio per la Pace a personalità di spicco che contribuiscono a diffondere messaggi di pace del mondo. 

Anche le proteste studentesche nel ’68 hanno lasciato il segno, tanto che la Fiera di quell’anno è passata alla storia come la “Fiera della polizia”, con gli agenti che bloccavano l’ingresso alla sala espositiva e i manifestanti indignati per l’assegnazione del Premio per la pace al presidente senegalese Leopold Senghor. Negli anni, molti sono stati gli scandali su pubblicazioni di libri indiscreti che hanno attirato l’attenzione dei media. 

Dal 1988, la fiera offre a nazioni selezionate l’opportunità di presentare le proprie opere letterarie come aree speciali di interesse. L’Italia quell’anno è stato il primo paese “ospite d’onore”, con l’evento intitolato “Italienisches Tagebuch” (diari italiani). 

Ma ciò che rende Francoforte unica nel suo genere è che, pur essendo la prima fiera del libro al mondo fortemente attaccata ad una tradizione secolare, in realtà rimane sempre aggiornata e attenta ai cambiamenti socio-culturali della società. Ad esempio, nell’edizione del 2008 uno dei temi principali è stato l’impatto dei nuovi media sui libri e Sony Cor. e Amazon hanno presentato rispettivamente i lettori digitali “the Reader” e “Kindle”.

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