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Colapesce e Dimartino non son mica nati ieri

Il tormentone “Musica leggerissima” non è né banale né leggero. Ci sono dentro quasi due decadi di lavoro dei due musicisti siciliani che con Sanremo hanno trovato una vetrina speciale

Colapesce e Dimartino non son mica nati ieri
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13 Luglio 2021 - 14.09


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di Marcello Cecconi

 

Far sapere di ascoltare con partecipazione emotiva “Una canzone leggerissima” del duo Colapesce e Dimartino forse non è molto originale e potrebbe rivelare spudoratamente tutto il mio essere boomer della prima generazione. Il fatto che per me la musica, in generale, sia condivisione di vibrazioni che si connettono con l’immaginario intorno a una melodia che sa arrivare, ha permesso a questa azzeccata e equilibrata commistione di leggerezza e profondità di convincermi. Se vai oltre al balletto che il ritornello ispira, niente è banale nella musica e nel testo e, come dirò in seguito, non è canzone nata per caso ma è il raccolto, esposto nel luogo giusto, di una semina di anni durante i quali i due hanno mantenuto caratteristiche personalissime senza mai svenderle.

 

Il momento giusto è arrivato nel palcoscenico più importante dove, mentre i fratellini minori dei Maneskin spaccavano irraguardosi lo “stile” Sanremo urlandoci di stare “Zitti e buoni”, con il loro rock duro e puro, i due fratelloni maggiori, in giacca e camicia, riempivano la scena spargendo persuasione con la loro scanzonata semplicità, attraverso una “musica leggerissima” che non è sempre e solo leggera. E poi la loro capacità di tenere la scena televisiva, anche senza cantare, l’ha capita e sfruttata quel mago di Zoro che ha trasformato Colapesce e Dimartino, in “consulenti” musicali della sua Propaganda Live dove, in linea con il programma, si son calati nella parte con ammiccamenti stralunati e godibile umorismo.

La “consulenza musicale” di Colapesce e Dimartino a Propaganda Live su LA7

 

Certo che Lorenzo Urciullo e Antonio Dimartino, nonostante l’autostima, non avrebbero mai pensato che la loro canzone sarebbe diventata una hit che da più di tre mesi imperversa su tutte le piattaforme musicali. E chissà se sarà mai stato nei loro obiettivi diventare colonna sonora di meme e di balletti globalizzati che come “rappresentazioni del sé” continuano a viaggiare su social come Tik Tok e Instagram? Forse no, ma tutto questo non è improvvisato perché il mondo delle canzoni, del pop, dei concerti, delle sale di registrazione, sono l’ambiente dove Colapesce (nome d’arte di Lorenzo Urciullo) e Dimartino sguazzano da tanti anni.

 

Proviamo! Vi ricordate l’estate del 2016 dove il pacioso ma dotato Raphael Gualazzi imperversava scalando la cima delle classifiche con “L’estate di John Wayne”? “…Torneranno i cinema all’aperto e i riti dell’estate” è il ritornello nel quale c’è anche lo zampino di Colapesce, e che sembra scritta proprio per questa estate delle riaperture.

Classe 1983, nome d’arte in prestito dalla leggenda siciliana del pescatore chiamato così per la sua abilità nel muoversi in acqua, Colapesce è stato il frontman degli Albanopower e al 2012 risale il suo primo album da solista “Un meraviglioso declino”, seguito nel 2015 da “Egomostro” e nel 2017 da “Infedele”. Nel 2018 ha collaborato anche al testo del singolo di Emma “Mondiale” e a “Ogni festa” di Annalisa e, a cinque mani compreso anche Dimartino, a “Ogni cosa che tu guardi” che Luca Carboni incise per l’album “Sputnik”.

Dal primo album da solista di Colapesce “Un meraviglioso destino”  del 2012 la traccia “Restiamo a casa”

Dimartino, 1982, nasce con i Famelika, gruppo siciliano indipendente che all’inizio del nuovo millennio si fecero conoscere in Sicilia anche per canzoni contro la mafia come “Giovà” e, dall’isola, scalarono il continente come gruppo d’apertura dei tour degli Afterhours, Caparezza e Morgan. Dal 2010 Dimartino iniziò la produzione come solista pubblicando il suo primo album “Cara maestra abbiamo perso”, seguito da “Sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile” e, nel 2105, “Un paese ci vuole” con la collaborazione di Francesco Bianconi. Incrocia la sua penna con quella di Brunori Sas, e scrive testi in collaborazione con Malika Ayane, Arisa e Michele Bravi, ma la vera svolta fu nel 2019 con l’album “Afrodite”, con produttore quel Matteo Cantaluppi che nel 2016 trasformò in fenomeno pop e solo con lo streaming in rete i Thegiornalist.

Dal primo album da solista di Dimartino “Cara maestra abbiamo perso” del 2010, la traccia “Cercasi anima”

Contemporaneamente inizia la congiunzione artistica fra i due vecchi amici che, mentre pensano al primo progetto tutto per loro due, partoriscono canzoni incise da Levante “Lo stretto necessario” e “Regno animale”. Per Francesco Renga scrivono “L’unica risposta” e per Marracash “Bravi a cadere – i polmoni”.  Il loro primo album insieme, nel 2019, è “I mortali” che contiene anche la canzone con la quale tentarono invano il primo sbarco a Sanremo, “Cicale” canzone, anche questa, che non manca di critica sociale apparentemente mascherata con musica tormentone. Non è casuale, infatti, che “Musica leggerissima” sia nata poco dopo l’uscita di “I mortali” e ne condivide perfettamente lo stile.

Cicale” il brano, poi non accettato, per Sanremo 2019 

L’articolo fa parte dell’iniziativa #Unamusicaintesta ideata dalla redazione di Culture. Globalist. Si rimanda alla lettura degli articoli precedenti.

1) Articolo introduttivo di Manuela Ballo: “Le canzoni non raccontano più               storie?”

2) Articolo sui BTS di Elena La Verde: ” I Bts, gli idoli del pop Coreano”

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