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L'avvertimento di Eco: il fascismo è intorno a noi, va smascherato

La Nave di Teseo pubblica un testo del 1997 del semiologo ora attualissimo: "L'Ur-fascismo può tornare sotto le spoglie più innocenti". Dal disprezzo per la cultura all'ossessione per il complotto

L'avvertimento di Eco: il fascismo è intorno a noi, va smascherato
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9 Gennaio 2018 - 18.20


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Il fascismo oggi magari non indossa la camicia nera e non è organizzato in squadracce. Ma cova, c’è. E troppi episodi degli ultimi tempi, a cominciare da una manifestazione romana dei giorni scorsi, fanno pensare che se i neofascisti non sono passati è soltanto perché aspettano tempi più maturi. Suggerisce questi pensieri, a stare ancora più in guardia il testo di Umberto Eco che l’11 gennaio la Nave di Teseo manda in libreria sotto il titolo “Il fascismo eterno” (64 pagine).

«Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l'”Ur-Fascismo”, o il “fascismo eterno”. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!”. Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo». Parole chiarissime estratte dal volume .
Il pamphlet, uscito in prima edizione nel 1997 in “Cinque scritti morali” segue quanto è accaduto in Francia per le ultime elezioni presidenziali, quando c’era il pericolo di vedere eletta Marine Le Pen all’Eliseo.

Elisabetta Sgarbi, direttore generale ed editoriale della casa editrice che ha fondato proprio con il semiologo, all’agenzia Ansa spiega che il fascismo è un rischio presente e il testo di Edo dovrebbe andare nelle scuole. Tanto più che il 27 gennaio è il Giorno della memoria per ricordare le devastazioni portate da nazisti e fascisti, da razzisti e antisemiti.

Nell’Ur-Fascismo ci sono molti elementi presenti in un modo o nell’altro nella nostra società: il culto della tradizione, dell’azione per l’azione, il considerare la “cultura sospetta quando viene identificata con atteggiamenti critici”, il disaccordo visto come tradimento, la paura della differenza, l’ossessione del complotto e l’appello alle classi medie frustrate. “Nel nostro tempo, in cui i vecchi ‘proletari’ stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio” scrive Eco. Il testo era concepito per “per studenti americani ed era stato pronunciato nei giorni in cui l’America era scossa per l’attentato di Oklahoma City, e la scoperta del fatto (per nulla segreto) che esistevano negli Stati Uniti organizzazioni militari di estrema destra”.

L’Ur-Fascismo, secondo Eco può annidarsi anche nei talk show. “Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: ‘Non dimenticate'” scrive il semiologo citando Roosevelt che così rispose il 27 luglio 1943 quando gli comunicarono che il fascismo era franato e Mussolini arrestato.

Una poesia di Franco Fortini conclude il saggio. La dizione “Ur-” viene dal tedesco e indica un testo, un luogo, un elemento originario e primario.

 

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