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Espad 2024: cresce l’uso di alcol e sigarette tra i giovani, sottovalutati i rischi digitali

Alcol, fumo da sigaretta e uso scorretto dei social media: quali sono le cause e gli effetti sulla mente degli adolescenti? Ne parliamo con Stefano Guidi, professore associato presso l’Università degli studi di Siena.

Fonte: lanazione.it
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23 Giugno 2025 - 19.05


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di Giada Zona

Sempre più diffuso il consumo di alcol tra i giovani, seguito dal fumo da sigaretta, affiancato ad un uso problematico dei social media, con alta partecipazione ad incontri contro le dipendenze da sostanze e minor interesse per gli eventi contro le dipendenze digitali. È quanto emerge dal rapporto European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs(ESPAD) 2024 dell’European Union Drugs Agency, che ha analizzato le dipendenze dei giovani tra 15 e 16 anni in 37 Paesi.

Per comprendere le cause e le ripercussioni psicologiche delle dipendenze giovanili ne discutiamo con Stefano Guidi, professore associato di Fondamenti di Psicologia, Methodology of research in cognitive and social psychology e Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Siena. 

Secondo lei perché l’alcol e il fumo da sigaretta continuano ad essere diffusi tra i giovani? 

Ci sono sicuramente varie ragioni. L’adolescenza è un periodo abbastanza critico per l’identità delle persone e per costruire un’immagine di sé che spesso è legata a certi modelli. Se da un lato è diminuita la produzione di articoli da fumo, dall’altro si sono diffusi i sostituti del tabacco che favoriscono una percezione minore del rischio e anche le campagne di marketing stanno seguendo questa nuova direzione. Infatti, gli stessi venditori hanno puntato sui nuovi prodotti, come le sigarette elettroniche, che potrebbero avere meno effetti negativi anche se ce ne sono altri da considerare, come la dipendenza da nicotina. Dunque, vi sono tre fenomeni importanti rispetto a queste sostanze: l’esposizione, l’imitazione e la percezione minore del rischio.

Dal report emerge che le ragazze provano più malessere psicologico rispetto ai ragazzi. Perché c’è questa differenza di genere?

Probabilmente è legata alla diversa crescita dei ragazzi e delle ragazze e l’adolescenza rimane un periodo importante in questa analisi, poiché vi sono ambivalenze di ruolo e diverse aspettative che le ragazze devono soddisfare rispetto ai ragazzi. Inoltre, maggiori problemi di salute mentale per le ragazze potrebbero derivare dall’arrivo più variabile e precoce dell’adolescenza. Ci possono essere effetti legati anche all’esposizione sui media e al loro utilizzo che varia tra ragazze e ragazzi, dunque questa differenza di genere potrebbe essere influenzata da aspettative create dagli stessi mezzi di comunicazione.

Uno studente su due fa un uso scorretto dei social media. Quali sono le possibili ripercussioni di questo fenomeno a livello psicologico? 

Ci sono ancora incertezze della comunità di ricerca sugli effetti dell’uso dei media in generale, siano essi tradizionali o i nuovi media. C’è una tendenza a vederli solo in modo negativo, ma è sempre molto difficile stabilire un legame causale tra l’uso di questi strumenti e la salute mentale. Secondo il report, infatti, vi sono grosse variabilità tra i Paesi e sicuramente ci sono anche differenze familiari riguardanti l’uso dello stesso mezzo. Una stessa quantità di tempo può avere effetti diversi anche per come viene impiegato questo tempo; possono esserci effetti negativi di un uso prolungato ma ci possono essere anche usi positivi, dunque è sempre difficile. Tipicamente si trovano effetti deboli, mentre altri fattori legati all’educazione o al contesto socio-economico sono più determinanti per il comportamento delle persone.

In merito alla prevenzione contro le dipendenze digitali, quali sono i modi migliori per coinvolgere i giovani? 

È importante capire quando si inizia a fare prevenzione perché ci sono fasi in cui siamo più o meno ricettivi. Anche i messaggi dovrebbero essere calibrati in modo appropriato, perché potremmo rifiutarli se per noi sono troppo spaventosi o sentirli imposti quando non corrispondono alle nostre percezioni. Una prevenzione dovrebbe anticipare e ripetere questi interventi su diverse fasce d’età e bisognerebbe iniziare abbastanza presto. Credo sia fondamentale un intervento sulle famiglie ma è più difficile, poiché richiede il coinvolgimento delle scuole in quelle attività di sensibilizzazione. Inoltre bisognerebbe far scoprire ai giovani certi tipi di attività diventate ormai desuete in un’epoca in cui la rete ci permette di intrattenerci con gli altri.

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