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Lo sguardo di Antonio Scurati su Mussolini e Gaza

Dalla seconda guerra mondiale agli stermini attuali. Il racconto all'Ansa

Fonte: ansa.it
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2 Giugno 2025 - 14.00


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“Mussolini che racconto nei romanzi è un uomo vuoto, cavo, contrariamente all’immagine un po’ stereotipata che se ne è data negli anni Trenta”. È questa la dichiarazione di Antonio Scurati, scrittore che ha dedicato cinque libri a Mussolini. Scurati è l’autore del bestseller “M – Il figlio del secolo” da cui è tratta la Serie del 2025 per i Giornalisti Cinematografici Italiani. Ieri sera è stato premiato durante l’evento dei Nastri Grandi Serie nel sito museale di Villa Pignatelli a Napoli.

Ha spiegato a Francesco Gallo dell’Ansa:  “Il Mussolini per tutto l’arco della sua storia è un uomo che non ha idee sue, non ha principi, non ha valori, non ha programmi, non ha strategie, solo tattiche. Naviga a vista, è pronto ad ogni svolta, ad ogni acrobazia. Sostanzialmente è un animale da fiuto, che fiuta gli umori, i malumori della massa e soffia su di essi e li asseconda con grande spregiudicatezza e grande abilità”.

Alla domanda se in lui ci fosse qualcosa di empatico e Scurati risponde: “Era un formidabile animale politico con una grande capacità di fiutare il vento, l’aria che tira, questo faceva dell’empatia una delle sue doti. Era un grandissimo sfruttatore delle passioni tristi, del risentimento che moltissimi italiani provavano alla fine della prima guerra mondiale, la famosa ‘vittoria mutilata’. Era un grandissimo seduttore, ma attraverso una politica della paura. Non solo esercitava la violenza, violentando l’Italia con i suoi squadristi, ma la seduceva anche.”

“E Hitler?” gli viene richiesto. Lo scrittore: “Erano due personalità diversissime. Hitler riconobbe sempre a Mussolini di essere un suo discepolo e Mussolini riconobbe in lui il proprio maestro di fascismo. Hitler venerava Mussolini e lo considerava anche un suo amico, spesso ha ripetuto che era l’unico amico che lui avesse al mondo mentre disprezzava l’Italia e gli italiani, che riteneva indegni di questo grande capo.”

Alla domanda circa le polemiche sui libri e sulla serie lo hanno infastidito di più, Scurati risponde: “Le più tossiche e dannose sono i violenti attacchi personali, mentre la polemica, la critica, anche quando agguerrite rientrano nel dibattito delle idee, ma il problema nel nostro paese è l’imbarbarimento del dibattito pubblico e la compressione degli spazi democratici di confronto fa sì che non si discutano più le opere, ma si attacchi a livello personale con insulti, calunnie, discredito.”

E aggiunge: “È un comportamento pericoloso per chi viene attaccato soprattutto quando a muovere questi attacchi sono degli altissimi rappresentanti delle istituzioni o del governo. Sconfiniamo così in una situazione illiberale che genera problemi gravi anche di sicurezza personale agli individui e agli autori attaccati.”

L’ultima domanda riguarda il suo punto di vista in merito al clima da pre-guerra mondiale e al dramma di Gaza. La risposta: “Rispetto anche ai miei libri oggi c’è un’analogia forte che è sentita anche dai milioni di persone che in tutto il mondo hanno decretato il successo delle mie opere, ovvero c’è una profonda crisi della democrazia, una crisi di fiducia, nel senso che in Italia, come in Europa, come nelle Americhe, c’è una forte sfiducia dilagante nei confronti della democrazia, faticosamente conquistata dai nostri nonni ottant’anni fa. Questa sfiducia spinge poi verso ipotesi autocratiche, autoritarie, sostenute da larga parte dell’opinione pubblica.

E conclude: ” Per quanto riguarda infine la striscia di Gaza, da mesi mi interrogo su cosa potrei fare, scrivere. Sento tutta l’inadeguatezza e l’impotenza di fronte a questa immane tragedia umanitaria e politica che viene sofferta innanzitutto dai palestinesi, che sono le vittime, ma è anche una tragedia per la democrazia, perché tutti noi sinceri democratici siamo sgomenti di fronte all’evidenza che anche una democrazia, come tecnicamente è quella dello Stato di Israele, possa arrivare a condurre una guerra di sterminio.”

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