Allarme: più di 4 milioni di italiani senza cibo | Culture
Top

Allarme: più di 4 milioni di italiani senza cibo

Sos dei centri di assistenza: 'impoverimento senza precedenti, dovuto anche alla crisi Covid’

Allarme: più di 4 milioni di italiani senza cibo
Preroll

redazione Modifica articolo

10 Novembre 2021 - 16.07


ATF

Secondo le stime delle Nazioni Unite, nel 2020 circa 71 milioni di persone in più rispetto al 2019 si sono trovate in condizioni di povertà assoluta e il numero sta continuando a crescere anche nel 2021.  E’ una questione che tocca anche Italia: infatti è  aumentato il numero di persone che si rivolge alle strutture di ristorazione solidale. Tra il 2020 e il ’21 c’ è stato  un  aumento del 44% di pasti alle mense dei poveri e di un 50% di richieste di aiuto alle associazioni per sopravvivere e sostenere la propria famiglia. Questi dati globali e italiani stanno mettendo a rischio a  il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

Sono molti e diversificati i tentativi di dare risposta a questo assillo. Sul territorio vi sono  associazioni come “Terre des Hommes” che promuove, a Milano,  l’iniziativa “Una spesa per i bambini” o a Torino un’altra associazione, ” Cucine Solidali” che si è attivata per fornire pasti e alimenti a chi ne ha più bisogno, affiancandosi alle realtà che, da sempre, si occupano di sostegno alla povertà,  come la Fondazione del Banco Alimentare o la Caritas. 

di Chiara Guzzarri

I dati dei centri di ascolto Caritas confrontano il periodo maggio-settembre del 2019 con lo stesso periodo dell’anno precedente mostrano come l’incidenza dei ‘nuovi poveri’ sia passata dal 31% al 45%. Un altro dato è significativo: una persona su due che oggi si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Tra i nuovi poveri aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, degli italiani, che sono attualmente la maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dell’ anno prima) e delle persone in età lavorativa, di fasce di cittadini finora mai sfiorati dall’indigenza. Considerando poi il periodo a cavallo tra il 2020 e  il 2021, delle 544.775 persone che hanno richiesto assistenza alla Caritas sul territorio nazionale – “in media 2.582 al giorno”, spiega il cardinal Bassetti – il 24,4% non si era mai rivolto prima alla rete assistenziale.

Coldiretti, nella sua analisi, prende in esame, invece, un periodo che va dal 1994 al 2020, in cui si vede come tra le categorie più deboli degli indigenti il 21% è rappresentato da bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi il 9% da anziani sopra i 65 anni e il 3% sono i senza fissa dimora secondo gli ultimi dati Fead. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalle limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

E se questi numeri non bastano a farci riflettere in qualche modo sulla situazione di povertà italiana dopo la pandemia, allora è doveroso citare l’ultimo monitoraggio condotto dalla Caritas Italiana: l’80% delle sedi diocesane dislocate sul territorio ha registrato un aumento dei bisogni fondamentali di una persona, oltre che povertà educativa e disagi psicologici. Dati che trovano conferma anche nell’indagine che riguarda la povertà alimentare nelle famiglie italiane ai tempi del Covid, condotta da Banca d’Italia e ripresa da Coldiretti in seguito. Quasi quattro italiani su dieci (38,6%) hanno smesso o ridotto gli acquisti nei negozi alimentari e di altri beni essenziali a causa dell’emergenza Covid.

Sempre secondo Coldiretti, il 6,3% della popolazione nazionale adulta ha difficoltà a garantirsi un pasto. Ma la percentuale varia dal 3,2% del centro Italia al 5,6% del nord, e sale fino al 9% nel Mezzogiorno. Allo stesso tempo però con l’aumentare di chi ha bisogno aumenta anche il senso di solidarietà. Quasi 4 italiani su 10 (39%) hanno dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno. Nel 2020, per esempio, sono stati oltre 5 milioni i chili di prodotti tipici italiani a chilometro zero distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e Campagna Amica attraverso l’iniziativa della Spesa sospesa e in generale “quasi 1 italiano su 3 ha partecipato quest’anno a iniziative di solidarietà, fra beneficenza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose”, evidenzia l’indagine Coldiretti/Ixè.

A beneficiare di queste iniziative sono soprattutto quei nuclei di nuovi poveri “invisibili” che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti “consolidati” dell’assistenza.

Native

Articoli correlati