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Il crime reale o inventato è garanzia di successo: il caso di 'Untamed'

Recentemente uscito su Netflix, è un crime-thriller con uno schema narrativo originale. Insaziabile l'audience alla ricerca del mistero e dell’immaginazione, della crudeltà e della violenza

Il crime reale o inventato è garanzia di successo: il caso di 'Untamed'
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4 Agosto 2025 - 14.51


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di Giada Zona

Il crime che fa da padrone è una realtà ormai conosciuta. Delitti, ex, mariti, mogli, amanti e piste investigative con nuovi colpevoli tengono incollati gli spettatori allo schermo. E più è difficile risolvere il crimine, più la strada è in salita e ardua, più il pubblico si appassiona. Un successo che ha rivoluzionato i palinsesti televisivi e le prime pagine dei giornali, per poi arrivare nei reel di instagram, nei podcast e nei canali di true crime, con un’audience sempre più interessata ed esigente.

Basti pensare al successo di Elisa De Marco, una content creator che racconta casi di true crime, e la rete ha visto anche la diffusione di studi che spiegano l’interesse per il noir. Provare paura senza essere coinvolti direttamente nella vicenda, scavare nei lati più paradossali dell’essere umano e il desiderio di giustizia sono solo tre dei possibili motivi che ci spingono a seguire interi casi di cronaca.

È stato il caso di Garlasco a dimostrare ancora una volta il successo della nera, fatta di restroscena e di un’inchiesta che cambia pista e poi riapre; dopo quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, l’opinione pubblica italiana non spegne la sua curiosità e il suo coinvolgimento sempre più morboso.

E “Untamed” la miniserie, uscita su Netflix il 17 luglio, non rimane fuori dal gioco. Immediato successo, fin da subito ha infatti conquistato milioni di spettatori. Crime-thriller basato sulle indagini per la morte di una donna, prima ipotizzata come un incidente e poi come un suicidio che, però, non convince gli agenti. Sarà proprio un braccialetto a far riemergere mille dubbi che portano i poliziotti indietro nel tempo, soffermandosi su altre morti avvenute in passato in quello stesso luogo.

Un’ambientazione suggestiva guida l’intera serie tv, girata in Canada, che non si basa solo sulla risoluzione del crimine ma anche sulle logiche misteriose dei singoli protagonisti. Mentre cercano di comprendere le dinamiche della morte, gli agenti Kyle Turner e Naya Vasquez si confrontano sulle loro storie personali e sono costretti, in qualche modo, a farci i conti.

In realtà, “Untamed” si aggiunge a tante altre serie tv Netflix che, sebbene diverse, prima di lei hanno avuto un grande boom, come “Vatican Girl” e “Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio”. E “Untamed” possiede qualche tratto distintivo o segue la scia di altre serie tv? Rispetto alle altre non è una storia vera e probabilmente questo, insieme all’ambientazione selvaggia e ad uno schema narrativo ricco di questioni irrisolte, ha avuto un forte potere attrattivo. Ma il pubblico non vuole essere solo intrattenuto; vuole fantasticare, immaginare, perdersi nei misteri, scoprire nuove vite e immedesimarsi in nuove storie.

Se in “Vatican Girl” e in “Il caso Yara:oltre ogni ragionevole dubbio” l’elemento che tiene l’audience incollata allo schermo è la storia vera che ha sconvolto l’opinione pubblica italiana, con “Untamed” le regole cambiano parzialmente perché al risaputo fascino della nera si aggiunge la storia fantastica.

Il crime ha raggiunto l’intero universo dai media, dai giornali alla tv ai podcast, diffondendosi sempre più rapidamente nelle coscienze collettive che prestano maggiore attenzione sulla singola storia, sul singolo protagonista, interrogandosi sulle brutalità commesse e spesso sono proprio queste domande che spingono l’audience a seguire il caso dall’inizio alla fine.  

“Untamed”, dunque, non è molto diversa da tutte le altre storie che hanno sconvolto – e fortemente affascinato – il pubblico. Insomma, anche con una struttura narrativa fuori dal coro, siamo di fronte a un fenomeno che non è per niente nuovo; il fascino del mistero e dell’immaginazione, della crudeltà e della violenza, si fondono perfettamente con la voglia di conoscere nuove vicende personali che conquistano sempre più spettatori. E così il crime, sia esso vero o fantastico, si conferma ancora una volta garanzia di successo.

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