L'Ariston non sarà più la casa della Rai? Il Tar rimette tutto in discussione. | Culture
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L'Ariston non sarà più la casa della Rai? Il Tar rimette tutto in discussione.

Dopo la decisione dei giudici amministrativi, dal 2026, ci sarà gara pubblica. Quest’anno sarà un Festival particolare con il fantasma ingombrante di Amadeus e della Nove

L'Ariston non sarà più la casa della Rai? Il Tar rimette tutto in discussione.
Amadeus e Carlo Conti
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5 Dicembre 2024 - 19.20


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di Marcello Cecconi

Secondo i giudici amministrativi l’assegnazione diretta alla Rai del Festival di Sanremo è illegittima. Nel panorama sempre colorito della gara canora, quest’anno, il primo il colpo di scena non è arrivato dal palco dell’Ariston, ma direttamente dal Tar della Liguria. Anche se l’edizione 2025 rimarrà comunque in mano a Viale Mazzini, dal 2026 si dovrà procedere tramite gara pubblica, dando finalmente spazio a quella “trasparenza” che da decenni aleggia tra gli obblighi disattesi del Festival​

E ora? Si aprono scenari esilaranti. Immaginate Amadeus che, lasciata la Rai, porta il Festival sul Nove, canale di Warner Bros Discovery, affiancato nella conduzione da Harry Potter e Bugs Bunny. Sarebbe un sogno di cross-promotion! Ma la vera rivoluzione potrebbe avvenire con il cast. Warner potrebbe proporre un cast internazionale: da Lady Gaga in feat con Marcella Bella e Jason Derulo che duetta con Albano. E per la scenografia addio ai fiori di Sanremo e un benvenuto ai draghi di “House of the Ariston”.

La gara pubblica però potrebbe riservare ulteriori colpi di scena: Mediaset in lizza con il format “C’è Posta per Sanremo”, oppure Netflix con un musical interattivo “Clic Factor” con il pubblico che può interrompere con un clic e intervenire in diretta. Ma siamo sicuri che anche mister Cairo non ci provi convincendo i separati in casa Mentana e Gruber a co-condurre un progetto di ‘datafestival’ scritto dalla Gabanelli chiamato “Sanremo – cosa c’è dietro”

I dirigenti del Comune di Sanremo saranno già a lavoro per scegliere il metodo di selezione: una gara canora tra i dirigenti stessi potrebbe essere il primo passo verso la democrazia festivaliera. Qualunque sia il destino di Sanremo, una cosa è certa: il Festival continuerà a regalarci emozioni, polemiche e, ora, anche un pizzico di legal thriller. Perché Sanremo è Sanremo… anche in tribunale.

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