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A Matera via al recupero della balena del Pleistocene "Giuliana"

La cabina di regia per lo studio, valorizzazione e conservazione del fossile affidata alla direttrice del Museo nazionale di Matera, Annamaria Mauro.

A Matera via al recupero della balena del Pleistocene "Giuliana"
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30 Marzo 2021 - 16.32


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Giuliana, “il fossile di balenottera più grande al mondo”, torna al centro dell’attenzione per le avviate operazioni di studio e valorizzazione. Si tratta del più grande cetaceo del Pleistocene, la balena di Matera, scoperta nel 2006 a pochi chilometri dal capoluogo lucano, sulle sponde del Lago di San Giuliano che con i suoi 26 metri di lunghezza è la balena fossile di maggiori dimensioni rinvenuta finora. Un fossile di un cetaceo che si stima che da vivo pesasse tra le 130 e le 150 tonnellate, come da conclusioni di uno studio coordinato dai paleontologi dell’Università di Pisa e pubblicato nel 2019 sulla rivista Biology Letters della Royal Society di Londra.
“Il fossile di Giuliana – è spiegato in un comunicato diffuso dal Museo nazionale di Matera – è stato oggetto di un complesso e lungo intervento di recupero, reso difficile e lento anche dall’innalzamento del livello delle acque nel bacino artificiale. L’ultimo frammento del fossile è stato recuperato nel 2013: da allora i resti della balenottera sono stati posti in casse in attesa del restauro e della contestuale musealizzazione e conservati nei giardini del Museo archeologico Ridola”.

A sbloccare il percorso, per dare un nuovo destino a Giuliana, una complessa cabina di regia coordinata dall’architetto Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera, insieme con l’architetto Francesco Canestrini, soprintendente della Sabap (Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio della Basilicata); Giorgio Sobrà, direttore dell’Istituto centrale per il restauro di Matera; Giovanni Bianucci, paleontologo del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, e Domenico Bennardi, sindaco di Matera.
“Nell’arco di poche settimane – ha annunciato Mauro – daremo avvio, insieme con il professor Bianucci al recupero vero e proprio dei resti del reperto, affidando alle sue valutazioni esperte di paleontologo un giudizio sullo stato di conservazione del fossile e sulle azioni necessarie di studio, conservazione e valorizzazione di Giuliana destinata a essere ‘musealizzatà all’interno della stessa palazzina Fio”.

Si aprono le casse di conservazione del fossile

 

 

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