Firenze restaura la Fortezza da Basso | Culture
Top

Firenze restaura la Fortezza da Basso

Palazzo vecchio approva l’intervento da 2,7 milioni di euro per il mastio e le mura di collegamento in un piano di recupero complessivo

Firenze restaura la Fortezza da Basso
Preroll

redazione Modifica articolo

31 Dicembre 2020 - 16.18


ATF

Nella Vigilia di Natale la giunta di Palazzo Vecchio a Firenze, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Titta Meucci e dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, ha approvato il progetto esecutivo di recupero del mastio e delle mura di collegamento della Fortezza da Basso, con un intervento di 2,7 milioni di euro.  I lavori rientrano nel piano complessivo di restauro del complesso fieristico-congressuale di 95mila metri quadri, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, con un investimento da oltre 68 milioni di euro. 

Dopo l’intervento al primo tratto di mura, ora tocca al mastio con la sua tipica “volta a Faenza” trecentesca e delle cortine murarie fino al baluardo della Cavaniglia. Per quanto riguarda il mastio, il restauro si concentrerà sugli stemmi in pietra arenaria, sul portone e ferramenta in ferro nel fossato, sull’integrazione della pavimentazione in cotto e il trattamento delle ringhiere nei camminamenti. 

L’assessore Meucci: “Un’opera fondamentale da realizzare nell’interesse della città e del polo fieristico di Firenze, con un percorso che diventa sempre più concreto e visibile grazie agli interventi di restauro della parte esterna del complesso. L’obiettivo di questo terzo lotto di lavori è quello di recuperare porzioni importanti delle poderose mura della Fortezza, per ricostituire la struttura unitaria del complesso e mettere a disposizione del polo fieristico congressuale e di tutta la città il suo enorme valore architettonico”.

Sacchi ha evidenziato che la “Fortezza sarà al centro di una valorizzazione culturale dei suoi percorsi più segreti, dai sotterranei fino al mastio, che torneranno visitabili per tutti: i cittadini potranno così riappropriarsi dei monumenti storici di Firenze, anche quelli meno noti rispetto alle bellezze canoniche”.

Native

Articoli correlati