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Libri, musei, chiese: i danni (finora) alla cultura di Venezia

Dalla Querini Stampalia al Conservatorio al museo Ca’ Pesaro, un primo bilancio. Colpite 50 chiese. Franceschini in città: “Un sms per il patrimonio culturale”

Libri, musei, chiese: i danni (finora) alla cultura di Venezia
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15 Novembre 2019 - 15.23


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I danni al patrimonio culturale veneziano per l’acqua alta sono ingenti. La basilica di San Marco innanzi tutto con i suoi pavimenti musivi, i marmi e i mosaici dorati: anche la cripta è stata invasa dall’acqua salata mista a rifiuti organici e melma. Almeno una cinquantina le chiese danneggiate. Messo in funzione un sms per il patrimonio culturale.

Alla Fondazione Querini Stampalia, che ha la biblioteca della città antica, sono stati danneggiati impianti, arredi e volumi e molti ragazzi si sono fiondati per salvare i libri. La fondazione avvisa su Facebook di chiudere al pubblico fino a lunedì 18 biblioteca, museo e aree espositive. AlTg3 regionale i vertici della fondazione creata 150 anni fa hanno dichiarato che tutti gli sforzi per andare in pareggio nel bilancio con disastri del genere vengono vanificati.

La marea a Venezia distrugge tutto: anche la storica libreria della città

Soccorso di studenti anche alla biblioteca del Conservatorio dove sono state danneggiate partiture di compositori come Vivaldi e Beethoven. Sempre l’edizione regionale del tg Rai ha ricordato come sia stato invaso anche il Sacrario dei grandi del passato all’Istituto veneto di scienze lettere e arti.
L’acqua è entrata al piano terra della galleria Ca’ Pesaro, nella chiesa di San Giacomo dall’Orio, in più sedi dell’università Ca’ Foscari, al piano terra di Palazzo Ducale. Problemi pure per Palazzo Fortuny.

Sporcati e colpiti anche le caffetterie e i bookshop di numerosi musei, molti gli impianti elettrici e antincendio saltati. Al Teatro della Fenice allagati gli ambienti si servizio ed è saltata la biglietteria online. Allagamenti anche alla libreria Goldoni. La Scala di Milano devolverà alla sala in laguna gli introiti della rappresentazione del 29 novembre mentre la Siae ha stanziato 150 milioni e lancia una raccolta fondi per biblioteche e librerie.

La Collezione Peggy Guggenheim non risulta aver subito danni, ma sabato 16 e domenica 17 resta chiusa invece di restare aperta come di regola. Perciò, precisa il museo manifestando solidarietà a chi “deve affrontare problemi enormi”, i giorni a ingresso gratuito programmati per i veneziani iniziano lunedì 18 e non più domani, sabato, e proseguono fino a giovedì 21.

Un sms al numero 45500 per il patrimonio culturale
Il ministro per i beni e attività culturali e turismo Dario Franceschini, andato di persona nella città, ha attivato l’Unità di crisi e quindi sono in azione i tecnici della soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, i carabinieri della tutela dei beni culturali, Protezione Civile e Vigili del fuoco. In funzione dal tardo pomeriggio il numero 45500 per donazioni via SMS per il recupero del patrimonio culturale di Venezia. “Tutto il mondo ama questa splendida città, che lo dimostri adesso”.

“Il numero solidale è valido da oggi venerdì 15 per 30 giorni – scrive il ministero -. Attraverso i gestori telefonici che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Dipartimento per la Protezione Civile sarà possibile donare due euro inviando un SMS solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile”.

Il ministro annuncia anche che intende estendere al patrimonio ecclesiastico veneziano l’Art Bonus, la misura che permette di detrarre dalle tasse il 65% dei contributi alla cultura degli enti pubblici: deve proporlo in Parlamento quindi sarà l’aula a decidere.

“Sono qui per cose operative, non per fare passerelle – dichiara Francescini in una nota durante un sopralluogo in piazza San Marco – Bisogna capire i danni enormi al patrimonio culturale, di persona si capisce il reale disastro. Serve un impegno enorme dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia, non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiata la vita di migliaia di persone e di imprese. È un impegno che è partito ieri con le prime misure per l’emergenza, ma deve proseguire in modo strutturale nel tempo”.

“Con il Sindaco sono state affrontare le prime cose concrete – ha proseguito il Ministro – a breve ci sarà un incontro con le Soprintendenze e tutte le strutture del ministero. Sono arrivati i caschi blu della cultura e sono partite le prime misure per l’emergenza, ma qui c’è un problema enorme che va dal completamento del Mose agli interventi per risarcire tutte le attività commerciali e private che sono danneggiate. Sono entrato in diversi negozi allagati nonostante le barriere. Vorrei che la comunità italiana e internazionale se ne rendesse conto fino in fondo”.

“Lo stato di calamità è la prima cosa – ha concluso il ministro – i venti milioni verranno usati per le prime urgenze. Qui servono cifre ben diverse. Rifinanzieremo la legge speciale per Venezia e andrà fatto molto di più. Quello che l’uomo può fare per controllare i fenomeni della natura va fatto in tutti i modi. C’è un problema di Mose, c’è un problema di investimento per le persone che qua vivono e lavorano, di tutela di un patrimonio culturale unico al mondo”.

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