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Comitato in Sicilia: "Salvate la campagna di Muglia da discarica e disastri"

Il comitato del paese di Centuripe ha formalmente chiesto a soprintendenza e Regione di vincolare il paesaggio: "È come la Val d'Orcia"

Comitato in Sicilia: "Salvate la campagna di Muglia da discarica e disastri"
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redazione Modifica articolo

4 Dicembre 2018 - 16.09


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Proteggete la miniera e le campagne di Muglia e Monte Piatraperciata in Sicilia, belle quanto la giustamente famosa Val d’Orcia in Toscana; proteggetela dalla speculazione edilizia e metteteci un vincolo paesaggistico. Il Comitato No Discarica #restiamopuliti di Centuripe attraverso l’associazione SiciliAntica ha consegnato alla Soprintendenza ai Beni culturali e artistici di Enna e all’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana la richiesta di vincolare la miniera e le campagne di Muglia e Monte Piatraperciata. Un’informazione per gli addetti ai lavori solo per evitare fraintendimenti: i beni culturali della Sicilia regione autonoma fanno capo a sé, non rispondono al Ministero né dipendono dall’istituzione nazionale
Il comitato definisce in una nota “catastrofico” il “progetto di costruire un impianto per la lavorazione dei rifiuti di mezza Sicilia” nel territorio di Centuripe: “in una Regione in cui tutti tanti vogliono evitare i vincoli questo paese chiede con forza di vincolare il suo prezioso paesaggio”.
Cos’è la Vallata di Muglia? Confina con colline calanchitiche, già vincolate, ed è “uno dei pochi ambienti rimasti integri e incontaminati della Sicilia. Lo spopolamento delle campagne avvenuto nel dopoguerra ha di fatto congelato il paesaggio così come si è evoluto nel corso dei secoli fino agli anni Cinquanta del Novecento”. Nella valle mancano le costruzioni recenti e quelle rimaste “sono testimonianze importanti della civiltà contadina siciliana, strutture in pietra su straordinarie colline argillose” colline con case che, afferma il comitato, “rimandano visivamente ad ambienti già noti e tutelati come le Crete Senesi o la Val D’Orcia” in Toscana.
L’appello vuole tutelare anche “insediamenti più complessi come le Masserie, con le case dei massari, i bagli interni e le case dei braccianti”, e “gli imponenti resti di una miniera di zolfo”.

 

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