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Studenti a Siena: il silenzio dei disinformati

Quasi tutti gli studenti delle scuole superiori ignorano l'aggressione al liceo fiorentino e comunque si respira un'aria di disinformazione e di noncuranza. Solo isolate voci di dissenso.

Studenti a Siena: il silenzio dei disinformati
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20 Marzo 2023 - 14.47


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di Azzurra Arlotto e Agostino Forgione

A un mese di distanza dall’aggressione fascista ai danni di due studenti del liceo Michelangiolo di Firenze, seguita da proteste e occupazioni che hanno percorso tutto lo stivale, abbiamo sondato come gli studenti delle superiori senesi abbiano reagito ai fatti.

Dopo aver contattato una buona parte degli istituti superiori per un confronto con i rappresentanti, senza purtroppo ricevere alcuna risposta, abbiamo intervistato gli studenti all’uscita da scuola. Quanto emerso, purtroppo, si è confermato essere in linea con le nostre aspettative: a prevalere è una diffusa disinformazione sul tema.

“Non sapevamo nulla. A scuola nessuno ha affrontato l’argomento” è stata la risposta che ci ha dato la stragrande maggioranza dei ragazzi a cui abbiamo chiesto cosa pensassero sull’accaduto e se la loro scuola abbia toccato il tema. Sono stati in molti, infatti, a chiederci cosa fosse accaduto perché allo scuro dell’aggressione. Il pensiero comune è che gli inseganti siano per lo più interessati a seguire il programma scolastico e che per tale ragione reagirebbero repressivamente a forme di protesta e manifestazioni”.

“Spero di non trovarli sotto la mia scuola – afferma uno studente messo a conoscenza dell’accaduto – è qualcosa di brutto ma noi non possiamo farci niente e un’occupazione non servirebbe a nulla.” “Ti caccerebbero fuori e basta, i professori pensano solo a seguire il programma” aggiunge una ragazza del gruppo con aria di rassegnazione.

Parole di certo amareggianti considerando siano state partorite da ragazzi da cui ci si dovrebbe aspettare solidarietà verso dei loro coetanei, anche geograficamente poco distanti. Sono innumerevoli, infatti, le lettere e le iniziative partite da istituti di tutto il Paese, che pur essendo fisicamente distanti hanno dimostrato la loro vicinanza. Viene da chiedersi, dunque, da cosa dipenda l’indifferenza dei giovani senesi e perché non dimostrino l’interesse che hanno nei confronti delle loro tradizioni anche per le tematiche sociali e di attualità.

Nel mare di indifferenza e menefreghismo riscontrato, sono state illuminanti le parole riferite da una singola ragazza di quarto superiore, l’unica ad aver dimostrato sia una conoscenza dei fatti che una capacità critica. La ragazza, che si è detta informata per conoscenza personale, è stata la sola a dichiarare che in aula sia nata una discussione sui fatti a partire da un insegnante. “S’era detto che nel 2020 le auto avrebbero volato e invece siamo ancora quasi al fascismo. Ognuno dovrebbe rispettare l’orientamento politico dell’altro senza giudicare o intralciarsi. Personalmente sono informata perché seguo le notizie e non grazie alla scuola – continua – ma molti dei miei coetanei non lo sono perché nelle classi si parla poco o nulla di attualità. Credo se ne dovrebbe discutere almeno per un’ora a settimana” conclude.

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