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Le librerie arrancano, il 2025 sarà un altro anno grigio

Le nuove norme non bastano ad aumentare le vendite dei libri

Le librerie arrancano, il 2025 sarà un altro anno grigio
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2 Marzo 2025 - 20.15


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Negli ultimi anni il settore dei libri non se la passa bene, come dimostrano i risultati dell’Osservatorio sulle librerie in Italia e del focus Group sulle librerie di catena, pubblicati da Ali – l’Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio, in collaborazione con Format Research.

Lo studio conferma le difficoltà finanziarie e di accesso al credito: meno librerie vedono accolta per intero la propria richiesta di finanziamenti (64,3%) e la maggior parte di quelle che li chiede lo fa per ottenere liquidità (82,1%) piuttosto che per investimenti sull’attività (5,3%).

Questo andamento è da ricondursi agli aumenti dei costi di produzione e alle criticità legate al funzionamento delle nuove Carte Cultura. “I dati di gennaio e febbraio 2025 purtroppo confermano, e anzi peggiorano, quelli del 2024 sulla contrazione di vendite e di lettori. Questo trend avrà ripercussioni importanti sia sugli investimenti che sulla tenuta della rete commerciale, che vede erodersi la capacità di far fronte agli impegni assunti. Accesso al credito e risorse finanziarie sono, dunque, oggi più che mai strumenti fondamentali per le librerie” dice il presidente di Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini.

Secondo le ricerche i problemi principali di questo settore sono l’aumento dei costi di produzione, di gestione, di affitti e personale. Ma un altro problema che rischia di non far vedere la luce in fondo al tunnel è il calo delle nascite, che porta a una riduzione della popolazione scolastica: in questo modo il target di riferimento di vendita sarà sempre più piccolo andando a intaccare i guadagni. Inoltre il rincaro dei costi di stampa ha spinto gli editori ad aumentare i prezzi di copertina, così facendo potrebbero ridurre l’interesse dei clienti all’acquisto di libri, con una conseguente diminuzione sia dei lettori che delle copie vendute. Inoltre, per le librerie la sostituzione dell’App18 con le nuove Carte Cultura ha avuto un impatto negativo sulle abitudini di consumo dei lettori più giovani e sulle vendite. La decisione di erogare il contributo secondo i limiti Isee ha, infatti, spostato la spesa dei giovani verso i  testi scolastici e universitari, riducendo le letture per svago.

Questi problemi non passano di certo inosservati, infatti il Governo prova ad aiutare con il nuovo decreto culturale e il piano Olivetti che prevede la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri e il potenziamento delle Carte Cultura. Però questa norma per quanto possa dare buoni frutti non è sicuramente abbastanza per sopperire a questa crisi.

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