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Il Nobel letterario del 2018 va a Olga Tokarczuk, del 2019 a Peter Handke

I vincitori sono lo scrittore austriaco e la scrittrice polacca odiata dai nazionalisti del suo paese. I loro libri tradotti in italiano

Il Nobel letterario del 2018 va a Olga Tokarczuk, del 2019 a Peter Handke
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10 Ottobre 2019 - 12.34


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L’Accademia di Svezia ha annunciato i vincitori: per il 2019 è lo scrittore austriaco Peter Handke, per il 2018 la scrittrice, poetessa e attivista polacca Olga Tokarczuk. Entrambi hanno accettato e, ha detto l’istituzione nella conferenza stampa, andranno alla cerimonia del premio il 10 dicembre. Ciascuono dei due scrittori riceverà l’intera somma del premio, 9 milioni di corone svedesi, oltre 800mila euro. Una donna e un uomo. Bilanciamento politicamente corretto. Doppio premio dopo la mancata assegnazione dell’anno scorso.

Olga Tokarczuk ha ricevuto il riconoscimento “per un’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversare i confini come una forma di vita”.

Peter Handke, che vive a sud di Parigi, è stato premiato “per un’opera di grande influenza che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”.

Chi è Olga Tokarczuk.
Nata nel 1962 a Sulechów, viene descritta come scrittrice e anche attivista. Per il suo ultimo romanzo è stata attaccata violentemente da nazionalisti polacchi. È membro del partito Partia Zieloni, i Verdi polacchi.

Olga Tokarczuk nel 1989 ha pubblicato la raccolta di poesie Miasta w lustrach, nel 1993 il romanzo d’esordio Podróż ludzi księgi (“Il viaggio del libro-popolo”), su due amanti in cerca del “segreto del libro” ambientato nella Francia del XVII secolo, vincitore del Concorso letterario dell’Associazione degli editori polacchi come migliore opera prima di narrativa.
Nel 1996 pubblica E. E. (1996), romanzo su una giovane donna di nome Erna Eltzner, cresciuta in una famiglia borghese tedesco-polacca a Breslavia negli anni Venti, con capacità psichiche particolari.

Il terzo romanzo è del 1996: Tokarczuk Prawiek i inne czasy (edito in Italia da e/o come Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli, da nottetempo Nella quiete del tempo). È ambientato nel villaggio immaginario di Prawiek (“Alfa” nella prima traduzione italiana) custodito da quattro arcangeli e lungo 80 anni dal 1914.

Dopo Prawiek i inne czasy il lavoro di Olga Tokarczuk cominciò ad allontanarsi dal genere romanzo per andare verso testi e saggi brevi di prosa. Il suo successivo libro Szafa (“L’armadio”, 1997) era una raccolta di tre racconti.
storie di tipo novella.

Dom dzienny, dom nocny (1998, in Italia per Fahrenheit 451 nel 2007 col titolo Casa di giorno, casa di notte), più che un romanzo viene descritto come un mosaico di racconti, schizzi e saggi connessi alla casa adottiva dell’autrice, un villaggio nei Sudeti vicino al confine polacco-ceco.

L’autrice ha proseguito con la raccolta di racconti brevi – Gra na wielu bębenkach (Suonando su molti tamburi, 2001), con il saggio Lalka i perła (La bambola e la perla, 2000), tre racconti di Natale attuali insieme ai colleghi Jerzy Pilch e Andrzej Stasiuk (Opowieści wigilijne, 2000).

Ostatnie historie del 2004 è un’esplorazione della morte dalle prospettive di tre generazioni.

Il libro di Tokarczuk Bieguni (tradotto da Bompiani nel 2019 col titolo I vagabondi) combina saggio e finzione. L’argomento principale è la vita dei nomadi dell’oggi. Tradotto da Jennifer Croft per Fitzcarraldo nel 2017.

Nel 2009 il romanzo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (edito in italiano da nottetempo) è una sorta di giallo dove la voce narrante è Janina Duszejko, una anziana eccentrica che pratica l’astrologia, spiega una serie di decessi in una zona rurale vicino a Kłodzko, in Polonia, con la vendetta degli animali selvatici contro i cacciatori. Il romanzo, dice Wikipedia, pone domande sulla responsabilità degli esseri umani verso la natura.

Il romanzo uscito nel 2014 Księgi jakubowe (“I libri di Jacob”) è ambientato nella Polonia e l’Europa centro-orientale del ‘700 e affronta un episodio nella storia ebraica. In Polonia il libro è stato definito come “anti-Sienkiewicz”. Circoli nazionalisti polacchi hanno scatenata una campagna di odio sul web contro Olga Tokarczuk.

Chi è Peter Handke
Scrittore sempre critico verso l’Austria, paese dove è nato nel 1942 nel borgo di Griffen, è drammaturgo, poeta, saggista e sceneggiatore. Non ultimo, polemista vibrante.
Il film di Wim Wenders Prima del calcio di rigore è tratto dal suo romanzo del 1970. Ha collaborato con il regista al film Il cielo sopra Berlino.
Molto conosciuto anche da noi, ha scritto anche reportage, per esempio sui bombardamenti sui civili serbi. Sua madre, serba, si era suicidata. Il romanzo Infelicità senza desideri del 1971 è ispirato a lei. 
Handke si è detto “molto toccato” dalla notizia. Anche se nel nel 2014 aveva proposto di abolire il Nobel. Aveva espresso complimenti al vincitore, il francese Patrick Modiano, ma disse all’agenzia austriaca Apa che il premio andava abolito perché porta “un momento di attenzione sulle pagine dei giornali” ma a suo parere non serve alla lettura. Emblematica la sua riflessione sul sapere di essere tra i candidati al riconoscimento: “Certo che ti prende, ti infastidisce, e allora ti infastidisci con te stesso perché ci pensi: è una cosa così indegna e al contempo si diventa per un pò se stessi indegni”.

Tra i suoi testi tradotti in italiano ne indichiamo alcuni, senza voler essere esaustivi.
Der Hausierer (L’ambulante), 1967, romanzo tradotto da Maria Canziani (Feltrinelli, 1970; Guanda, 2017). Kaspar è un testo teatrale del 1967, tradotto sempre da Maria Canziani, in Teatro, Feltrinelli, 1969.
Die linkshändige Frau (La donna mancina) 1976, romanzo, è uno dei suoi libri più noti (traduzione di Anna Maria Carpi, Garzanti, 1979; La biblioteca di Repubblica, 2003).

Über die Dörfer (Attraverso i villaggi), 1981 teatro in versi tradotto da Rolando Zorzi, Garzanti, 1984. Am Felsfenster morgens. Und andere Ortszeiten 1982 – 1987 (Alla finestra sulla rupe, di mattina (e altri momenti e luoghi 1982-1987), sono frammenti pubblicati nel 1998 (traduzione di Umberto Gandini, Garzanti, 2003). Versuch über den Pilznarren. Eine Geschichte für sich (Saggio sul raccoglitore di funghi) del 2013 è un saggio tradotto da Alessandra Iadicicco, Guanda, 2015).

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L’attesa

Stamani l’Accademia di Svezia a Stoccolma assegna il doppio premio Nobel per la letteratura, il secondo nella sua storia dopo il 1950 quando vinsero William Faulkner e Bertrand Russell. Doppio riconoscimento perché l’anno scorso il premio è saltato a causa travolto dallo scandalo per molestie sessuali del fotografo regista Jean-Claude Arnault, marito della poetessa dell’Accademia Katarina Frostenson, e per una gestione finanziaria duramente contestata.
Per sapere la classifica degli autori su cui puntano gli scommettitori, clicca qui:
Nobel per la letteratura: gli allibratori puntano su tre donne

Finora hanno vinto solo 14 donne su 114 premiati. Eccole

Selma Lagerlof, 1909
Grazia Deledda, 1926
Sigrid Undset, 1928
Pearl Buck, 1938
Gabriela Mistral, 1945
Nelly Sachs, 1966
Nadine Gordimer, 1991
Toni Morrison, 1993
Wislawa Szymborska, 1996
Elfriede Jelinek, 2004
Doris Lessing, 2007
Herta Muller, 2009
Alice Munro, 2013
Svetlana Alexievich, 2015

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