Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
di Boscagli Niccolò
Fortapasc è un film italiano del 2009 diretto da Mario Lisi e ispirato dall’omonimo libro di
Giancarlo De Cataldo.
Il film percorre la breve vita del promettente giornalista Gianluca Siani, tra amore e soprattutto l’immensa passione per il suo mestiere e per la verità, che lo porterà a documentarsi e scrivere su attività illegali della camorra, sulle faide interne e sui rapporti tra quest’ultima e le istituzioni, Questo voler inseguire la verità, prima presso Torre Annunziata poi, una volta assunto dal Mattino, presso Napoli, lo porterà con i suoi testi a combattere la malavita. La stella della quale bene presto sarebbe diventato un obbiettivo e che lo ucciderà quella tragica sera di fine estate del 26 settembre 1985 quando fu assassinato sotto casa a colpi d’arma da fuoco.
Per quanto riguarda lo sceneggiato l’ottima regia di Mario Lisi riesce perfettamente nella costruzione di un film drammatico intenso ma profondamente emozionante, nella quale traspare sicuramente il clima triste e angosciante della Napoli del tempo, ostaggio di una criminalità organizzata che come ben si vede senza nemmeno troppa fatica la fa da padrone. Inoltre, sempre per merito del regista, la trama scorre ottimamente, catturando man mano che va avanti e sempre di più l’attenzione dello spettatore, senza mai cadere in banali moralismi e riuscendo, oltre che a raccontare ottimamente la storia di Siani, anche a fotografare le dinamiche del tempo nella quale la politica si legava abitualmente alla Camorra, lo stato quasi mai interveniva e la stampa (portata avanti da giornalisti che da determinate faccende stavano alla larga) faceva fatica a trovare il coraggio di intromettersi.
Oltre questo, sia la musica che la fotografia riescono perfettamente nell’intento di provocare quella sensazione di angoscia e preoccupazione tipiche di quando, come Siani, si combatte per qualcosa di giusto ma che forse è più grande di noi. Per ultimo, da sottolineare, è la meravigliosa immersione nel personaggio da parte di Libero De Rienzo (Siani nel film), che riesce nella non facile impresa di rendere il protagonista vero e autentico, mostrando al contempo sia determinazione che fragilità, sia forza che vulnerabilità.
La visione di Fortapasc, tributo a Siani e a tutti coloro che hanno e che continuano a combattere la Mafia, è dunque certamente consigliata, sia per la capacità che ha di emozionare che per l’importantissimo messaggio che trasmette, in quanto purtroppo la lotta alla criminalità organizzata e a una stampa libera sono due temi che continuano ancora oggi e che non possono lasciare indifferenti.