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Identificate due opere inedite di Pucci, ritratti femminili forse delle figlie dell’artista 

I due dipinti sono stati presentati al Lyceum Club di Firenze, dove saranno esposti al pubblico oggi alle 18, in occasione della presentazione del volume di Federico Berti dal titolo “Giovanni Antonio Pucci. Un pittore poeta nella Toscana di fine Settecento”.

Identificate due opere inedite di Pucci, ritratti femminili forse delle figlie dell’artista 
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11 Dicembre 2025 - 15.34


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Sono state identificate due opere inedite di Giovanni Antonio Pucci (1677-1739), pittore fiorentino del Settecento, emerse in seguito all’acquisto di una collezione privata. Si tratta di un ritratto di fanciulla con ventaglio e di un ritratto di fanciulla con scatolina, che potrebbero raffigurare le figlie dell’artista, Maria Anna e Maria Violante.

I due dipinti sono stati presentati al Lyceum Club di Firenze, dove saranno esposti al pubblico oggi alle 18, in occasione della presentazione del volume di Federico Berti dal titolo “Giovanni Antonio Pucci. Un pittore poeta nella Toscana di fine Settecento”.

La scoperta, frutto di un approfondito lavoro di attribuzione e ricerca d’archivio, mette in luce un volto poco noto di Pucci, conosciuto principalmente per paesaggi e opere a soggetto sacro. Appartenente alla piccola nobiltà fiorentina, poeta e pittore, Pucci si formò presso la bottega di Anton Domenico Gabbiani, realizzando nel corso della carriera lavori di rilievo come la pala per la chiesa di San Firenze (1713) e il grande sfondato per il soffitto della chiesa di San Marco.

Secondo gli studiosi, le due nuove opere offrono una chiave di lettura inedita sul suo ruolo nella rete artistica e intellettuale della Firenze del primo Settecento, suggerendo un rapporto più stretto con il magistero di Gabbiani e con l’ambiente poetico e aristocratico in cui l’artista si formò.

«Questi due ritratti propongono una nuova lettura di un pittore di cui si conoscevano soprattutto paesaggi e temi liturgici – ha dichiarato Donatella Lippi, presidente del Lyceum Club – e il Lyceum è orgoglioso di ospitare questa primizia, condividendola con il suo pubblico». Per Federico Berti, «la pittura della fine del Granducato mediceo e della prima età lorenese può ancora riservare scoperte significative, un campo della storia dell’arte finora indagato solo sporadicamente».

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