Una storia che inizia sin dal 1930 con il suo fondatore Giovanni Battista Farina, dal 1961 poi detto anche Pinin, e proseguita poi dal figlio Sergio, che diventerà lo storico presidente della società che ha scritto le pagine più importanti di product design, architettura e mobilità.
Dal titolo “Storia di una leggenda. Pininfarina”, il documentario è stato presentato in anteprima 2 giorni fa, giovedì 4 dicembre a Torino al Cinema Massimo, e andrà in onda martedì 9 dicembre alle 15.25 su Rai 3.
In sala erano presenti i figli di Andrea e Paolo Pininfarina, la presidente Lucia Morselli, il direttore del Mauto Benedetto Camerana, Lapo Elkann, rappresentanti della Città di Torino, di Film Commission e del Museo del Cinema.
Nel film, prodotto da Flair Media Production in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte-Piemonte Doc Film Fund, sono presenti molte testimonianze inedite: da Giuseppe Lavazza ad Arturo Merzario, dal cantante Mario Biondi alla signora Giorgia Pininfarina, moglie di Sergio, da Luca Cordero di Montezemolo allo stesso Lapo Elkann, da Piero Ferrari a Giorgetto e Fabrizio Giugiaro.
Con queste parole, la presidente Lucia Morselli ha commentato: “Festeggiamo l’elogio della bellezza. La bacchetta magica esiste, questo film mostra un miracolo. Poche aziende hanno raggiunto i 95 anni, è l’inizio della prossima avventura. Guardiamo lontano”.
Così invece Luigi Del Plavignano, direttore di Rai Documentari: “Questa storia rappresenta bene il Paese, racconta di uomini che hanno saputo trasformare un’idea in un’industria e un’industria in una visione. Siamo orgogliosi di poter raccontare storie di questo livello”
La regista e produttrice Flavia Triggiani ha spiegato invece come sia nata questa incredibile possibilità: “Quella della Pininfarina è una storia ricca di fascino che nel suo percorso si intreccia con la grande Storia del nostro Paese e del territorio italiano e piemontese. Abbiamo contattato l’azienda che ci ha aperto i suoi preziosi archivi privati. E lì abbiamo scoperto un tesoro di ricordi che ci restituiscono lo spirito del tempo del secolo scorso. Avere un archivio così esclusivo a disposizione, oltre ad altri importanti archivi utilizzati come le Teche Rai e l’Istituto Luce, conferisce un valore immenso al documentario”.
“L’obiettivo è raccontare una vicenda unica, tipicamente italiana ma di fama internazionale, lunga quasi un secolo, di indubbio appeal, che si interseca con i grandi eventi della storia italiana” ha invece aggiunto e concluso la regista e autrice Marina Loi.