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I Bronzi di Riace e la tesi dei fondali siciliani

Un nuovo studio proverebbe che le statue fossero giaciute per oltre duemila anni in fondali diversi da quelli calabri, plausibilmente nella costa ionica di Brucoli

I Bronzi di Riace e la tesi dei fondali siciliani
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19 Novembre 2025 - 21.12


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Di Giuseppe Christopher Catania

Un nuovo studio multidisciplinare pubblicato su Italian journal of Geosciences, rivista scientifica della società Geologica italiana, mette in discussione la storia dei Bronzi di Riace. Proverebbe, infatti, che le statue sarebbero state per due millenni in fondali differenti da quelli di Riace.

Questa ricerca è stata condotta da un gruppo di quindici studiosi, tra geologi, archeologi, storici, paleontologi, biologi marini, esperti di leghe metalliche e archeologia subacquea presso sei università italiane: Catania, Ferrara, Cagliari, Bari, Pavia e Reggio Calabria.

E’ stato così aggiunto un tassello alla cosiddetta “ipotesi siciliana” divulgata negli anni ‘80 dall’archeologo americano Robert Ross Holloway, il quale sosteneva che le celebri statue sarebbero state ritrovate nel mare della Sicilia, presumibilmente vittime di un naufragio durante i trafugamenti dei romani a Siracusa nel 212 a.C..

Secondo questa tesi vennero prelevati e nascosti in acque più basse al largo di Riace da archeotrafficanti in attesa di essere venduti. Per avvalorare questa teoria è stato fatto un esame delle patine di alterazione e del biota marino che si è stanziato sulle statue.  Infatti, questi segni mostrano che la permanenza nei fondali poco profondi di Riace, circa 8 metri, risalirebbero a pochi mesi prima del loro ritrovamento avvenuto nell’agosto del 1972.

Per rafforzare ulteriormente questa teoria, sono stati rinvenuti organismi tipici di fondali più profondi (tra i 70 e i 90 metri di profondità) come “serpulidi circalitorali, di croste di coralligeno e di patine di solfuro di rame”. E questo proverebbe che le statue fossero giaciute per oltre due mila anni in fondali diversi da quelli di Riace, plausibilmente nella costa ionica siciliana di Brucoli.

Se confermata, questa ricostruzione potrebbe rivoluzionare una delle dinamiche più controverse dell’archeologia italiana: come i Bronzi, autentici capolavori della scultura greca, siano arrivati circa duemila anni dopo sul mare di Riace.

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