Picasso, figura centrale del Novecento, è uno degli artisti più quotati al mondo: alcune sue tele hanno superato i 140 milioni di dollari nelle aste internazionali. La sparizione di Natura morta con chitarra non è solo una perdita economica, ma anche culturale, e solleva interrogativi sulla sicurezza nel trasporto delle opere d’arte.
L’opera è stata denunciata come dispersa il 10 ottobre, in ritardo rispetto all’arrivo del furgone con le opere, a causa di problemi di catalogazione che hanno reso impossibile un controllo immediato. Infatti è stato solo durante il disimballaggio delle opere che è stata notata l’assenza del quadro. La Fondazione ha precisato che “gli oggetti erano sorvegliati con telecamere a circuito chiuso sin dal momento della consegna” e che non ci sono segni di effrazione.
I furti di opere di Picasso non sono rari, le sue creazioni hanno un enorme valore artistico e simbolico oltre che economico. Eclatante fu il caso degli oltre 100 dipinti del maestro rubati dal Palais des Papes di Avignone in Francia nel 1976; in quella circostanza tutte le opere vennero successivamente recuperate.
Questo caso riporta però l’attenzione sul traffico illecito di opere d’arte, un mercato sommerso da miliardi di euro in continua espansione e estremamente solido e strutturato che, solo in Italia (secondo gli ultimi dati 2022-2023) con 642 furti segnalati, ha visto un incremento di quasi il 60% rispetto l’anno precedente.