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Venezia terzultimo capitolo: in concorso "Elisa" di Di Costanzo e "Nühai" di Shu Qi

I due film in concorso oggi, arrivati in sordina, potrebbero rivelare sorprese. Fuori concorso la serie sul Mostro di Firenze.

Venezia terzultimo capitolo: in concorso "Elisa" di Di Costanzo e "Nühai" di Shu Qi
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4 Settembre 2025 - 19.52


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di Caterina Abate

Arriva oggi a Venezia il quarto dei cinque film italiani in concorso, Elisa di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi protagonista, insieme al film Nühai (Girl) di Shu Qi. Per i Fuori concorso è la volta invece delle prime puntate de Il mostro, la serie Netflix di Stefano Sollima sulla vicenda del Mostro di Firenze, oltre al film di animazione Hateshinaki Scarlet (Scarlet) di Mamoru Hosoda. 

Nühai (Girl) di Shu Qi, un film che si preannuncia poetico, parla di rapporti familiari. Forse è ispirato all’esperienza della stessa regista nella Taiwan di fine anni ’80, in una società prevalentemente dedita al lavoro dai cieli plumbei, in cui le donne non avevano possibilità di ricevere un’istruzione né modo di affrancarsi dai mariti violenti. “Faccio l’attrice da quasi trent’anni e raccontare storie è sempre stato la mia grande passione. Questo film artistico e drammatico allo stesso tempo spero possa avere un impatto positivo sul pubblico” ha dichiarato Shu Qui, qui nei panni di regista emergente per la prima volta. Oltre al valore poetico della sceneggiatura il film promette anche un uso di luci e fotografia simbolico, come ha accennato Yu Jing-Pin in conferenza stampa.

Come anticipato l’altro film presentato è l’italiano Elisa di Leonardo di Costanzo, una prima volta per il regista alla Mostra del cinema ma la seconda in cui si confronta col tema della colpa. Seppur liberamente ispirato, il film porta in scena una vicenda realmente accaduta, tratta dal libro di Alfonso Celetti Volevo ucciderla. Barbara Ronchi interpreta la storia di un’assassina che con l’aiuto di un criminologo compie un percorso di responsabilizzazione rispetto a ciò che ha commesso, superando il concetto di colpa. Il regista si era approcciato al tema della colpa già nel suo precedente film Ariaferma vuole qui portare in scena l’ideale di trasformazione, di presa di coscienza ed emancipazione rispetto al senso di colpa che muta in senso di responsabilità. Ad inizio della conferenza stampa il regista ha letto un comunicato in solidarietà al popolo palestinese e alla Global Sumud Flottilla, tradotto poi in inglese da Chiara Golino. Si tratta della richiesta ai governi di non dimostrarsi complici né girarsi dall’altra parte, di fare il possibile per fermare il genocidio a Gaza e tutto il sistema di apartheid messo in atto da anni nei territori occupati da parte di Israele.

Mentre si svolgevano le conferenze stampa una lancia che navigava verso l’hotel Excelsior, con a bordo la street artist Laika1954 accompagnata da Anna Foglietta e dalla sua nuova opera d’arte, è stata intercettata e fermata dai carabinieri. “L’arte oggi è un’azione pacifica e non violenta di sostegno alla Flottilla”, ha commentato Anna Foglietta. “O si sta dalla parte degli oppressi, o si è complici. Anche il silenzio è complicità” queste invece le parole di Laika. 

Tutto ciò accade all’indomani della proiezione di The voice of Hind Rajab, che ha sortito oltre venti minuti di applausi. Un’edizione, questa 82° della Mostra del cinema di Venezia, che continua ad oscillare tra toccanti momenti di solidarietà in cui si sostiene il popolo Palestinese e polemiche.

Proiettate oggi anche le prime puntate della serie Il Mostro di Stefano Sollima, incentrato sulla vicenda del Mostro di Firenze, che potrà essere vista su Netflix dal 24 ottobre. Divisa in episodi monografici su ognuno dei sospettati, non ha il fine di abbracciare una tesi accusatoria, ma di legare quella storia al presente. Studiando i moltissimi documenti il regista e gli sceneggiatori si sono resi conto che al fondo degli omicidi c’era la scelta deliberata di uccidere delle donne, frutto della cultura patriarcale ancora ben presente al giorno d’oggi. Non quindi soltanto una serie crime, ma un modo di mettere in dialogo l’eccezionalità delle vicende di ieri con le tante analoghe odierne. In conferenza stampa è emerso uno degli aspetti coraggiosi della serie, la scelta di raccontare la violenza insita in ognuno dei sospettati, la possibilità che in ognuno vi fosse il mostro nonostante fossero tutti uomini comuni.

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