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L'addio al rock dei The Who inizia dall'Italia

Inizia dal Veneto l’ultimo tour della leggendaria band: due ore di rock e memoria per salutare una carriera iniziata nel 1964. Daltrey e Townshend, 161 anni in due, ancora capaci di infiammare migliaia di fan.

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22 Luglio 2025 - 10.39


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Il tour si chiama The Song is Over ed è difficile credere sia l’addio definitivo dopo un’esibizione di due ore come quella di ieri sera a Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (Padova). Roger Daltrey e Pete Townshend, anime immortali dei The Who, hanno dimostrato che si può avere un’età complessiva di 161 anni e avere ancora la forza di stare sul palco.

Il concerto, che oggi farà tappa al Parco della Musica di Milano prima di spostarsi tra Regno Unito e Stati Uniti, ha radunato migliaia di fan – molti in età da pensione – che tengono fede a un motto generazionale.

Non tutto è stato perfetto: delle 19 canzoni in scaletta, un paio sono state saltate, e durante “My Generation” Daltrey è parso cedere, accasciandosi brevemente sul palco. Ma è bastato un attimo per vederlo rialzarsi come se nulla fosse, lui che quella generazione l’ha incarnata e cantata.

Il pubblico, inizialmente composto, è esploso in piedi quando è arrivata la tripletta finale: “Baba O’Riley”, “Won’t Get Fooled Again” e “The Song is Over”, brano che dà il nome al tour.

Nel 1979 Neil Young cantava “Rock ‘n’ roll can never die”. Quello stesso anno, i The Who avevano già regalato al mondo gran parte dei loro successi. Dall’inizio della loro carriera nel 1964, quella frase risuona ancora vera.

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