La nuova stagione della Fondazione Teatro di Roma, tra classico e contemporaneo | Culture
Top

La nuova stagione della Fondazione Teatro di Roma, tra classico e contemporaneo

Partirà a settembre prossimo, fino a giugno 2026, articolato nei tre teatri Argentina, India e Torlonia, anche con un’attenzione per le giovani generazioni, sia in ottica di intrattenimento che formativa.

La nuova stagione della Fondazione Teatro di Roma, tra classico e contemporaneo
Preroll

redazione Modifica articolo

10 Giugno 2025 - 17.46


ATF

Si è tenuta ieri la conferenza stampa della Fondazione Teatro di Roma al Teatro Argentina, per presentare la stagione teatrale 2025/26, nuovamente sotto la direzione artistica di Luca De Fusco, affiancato dal presidente Francesco Siciliano e dal direttore generale Maurizio Roi. “Tutto il teatro” è il claim scelto quest’anno, che vedrà in scena più di 70 titoli, tra cui 28 produzioni e coproduzioni sia nazionali e internazionali, 25 ospitalità, oltre a 17 spettacoli appositamente dedicati alle nuove generazioni, ed altro ancora.

Gli spettacoli si articoleranno in tre direttrici produttive, ognuna per esaltare l’identità specifica dei tre spazi che ospitano la rassegna: il teatro Argentina “casa del grande teatro”, l’India “fucina di sperimentazione e ricerca” e il Torlonia “scrigno di narrazione al femminile e cuore del teatro di parole da camera”. È stato anticipato nel corso della conferenza stampa che da settembre 2026 si unirà a questi spazi anche il teatro Valle “Franca Valeri”, oggetto di una difficile ristrutturazione. 

Francesco Siciliano, presidente della fondazione, durante tale evento ha dichiarato superato il momento difficile incorso circa un’anno fa, prima e durante la nomina a direttore artistico di Luca De Fusco: “Quel momento è stato superato con il lavoro di tutti, per arrivare all’assetto di oggi”, grazie anche al coinvolgimento di Comune e Regione, non solo in termini di “risorse raddoppiate”, ma anche di lavoro congiunto per risolvere le criticità della fondazione, come il problema dei precari cronici.

Da quella situazione di crisi, dichiara Siciliano, la Fondazione ha avuto modo di “rinascere e ripartire con il piede giusto”. I numeri sembrano confermare quanto detto da Siciliano, “una grandissima affluenza di pubblico, crescente in tutte le fasce di età, che in qualche modo ci ha ‘scelto’. L’obiettivo che ora tutti abbiamo davanti agli occhi è la riapertura del Valle. Un lavoro non banale, complesso, durante il quale abbiamo trovato qualche difficoltà in più rispetto a quanto si pensava”. “Ma il teatro – ha continuato – arriverà e arriverà a settembre 2026, quando la nostra stagione inizierà proprio con l’apertura del Valle. Ed è una grande vittoria per Roma”.

Sul teatro Valle è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Quello fatto per il Valle è un lavoro importante, di altissima qualità, che ci ha portato a sciogliere nodi complessi, ritrovamenti archeologici. Oggi finalmente possiamo dire che nella prossima stagione avremo anche il Valle. Se poi avremo anche l’Eliseo siamo contenti”, dichiarando quindi anche la volontà di aggiungere ai luoghi della Fondazione Teatro di Roma il Teatro Eliseo, chiuso dal 2020. 

L’apertura della stagione 25/26 sarà all’Argentina, con il Chicchinella di Emma Dante, seguito da Sabato, domenica e lunedì per la regia dello stesso De Fusco. Molti anche i nomi internazionali, come la rilettura di Ibsen da parte del regista tedesco Thomas Ostermeier, o la coproduzione internazionale dell’Antigone di Sofocle del coreografo norvegese Alan Lucien Øyen. 

Importante anche l’attenzione per progetti di formazione per i giovani, come il Corso di perfezionamento per attori diplomati, o le attività miranti al contrasto della povertà educativa minorile e alla marginalizzazione, tramite il progetto del Laboratorio Pietro Gabrielli, fra scuola, teatro e disabilità.

Per restare aggiornati su ogni iniziativa della Fondazione Teatro di Roma si consiglia di consultare sia il sito che le pagine social della stessa.

Native

Articoli correlati