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Venezia 80, la mostra del cinema punta sull'Italia

Sono ben sei i film italiani in concorso: "Comandante" di Edoardo De Angelis, "Io Capitano" di Matteo Garrone, "Lubo" di Giorgio Diritti, "Finalmente l'alba" di Saverio Costanzo e "Enea" di Pietro Castellito

Venezia 80, la mostra del cinema punta sull'Italia
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21 Agosto 2023 - 18.43


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Nonostante la notizia del ritiro del film “Challengers” di Luca Guadagnino, con la celebre attrice Zendaya, la lettera di scuse di Amazon-MGM che avrebbero dovuto aprire l’80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia e malgrado lo sciopero degli autori e degli attori che ha colpito l’industria cinematografica americana, nonostante i sé e i tanti ma, il festival di dimostra resiliente.

Durante la conferenza di presentazione, il direttore artistico Alberto Barbera ha definito l’impatto delle assenze “molto modesto”, sperando che nonostante la mancanza di molte stelle, il tappeto rosso sul Lido continui a brillare. I film americani selezionati sono indipendenti e godono di deroghe sindacali, così come alcuni attori, con alcune eccezioni.

Cosa molto rara Venezia punta dritto sull’Italia con ben sei film in competizione su un totale di 23 titoli: “Comandante” di Edoardo De Angelis, “Io Capitano” di Matteo Garrone, “Lubo” di Giorgio Diritti, “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo e “Enea” di Pietro Castellitto.

Il festival si impegna a rimanere internazionale, rappresentando ben 54 nazionalità diverse. Barbera respinge le polemiche sostenendo che escludere qualsiasi paese sarebbe stata una scelta dolorosa. “Lasciarne fuori qualcuno sarebbe stata una scelta dolorosa, sono diversissimi tra loro, tutti audaci da molti punti di vista, costi inclusi come i 28 milioni di euro di Costanzo, i 16-17 di Comandante e non ultimo perché tutti i grandi festival, a cominciare da Cannes, sostengono i loro film nazionali”, ha dichiarato.

Non mancano tuttavia le controversie rispettivamente con “Coup de Chance” di Woody Allen e con “The Palace” di Roman Polanski, entrambi fuori concorso. A loro si aggiunge anche “Dogma” di Luc Besson. I tre registi infatti sono stati accusati di abusi sessuali e sono finiti sotto processo. Ma Barbera, come ha detto ai microfoni dell’Ansa, risponde: “Mi schiero tra coloro che distinguono le responsabilità dell’uomo dall’artista e Polanski, che non potrà venire per non rischiare l’estradizione, è un maestro riconosciuto. Allen invece ci sarà, assolto peraltro due volte, mentre per Besson non si è arrivati al processo”.

Nel frattempo, sono molto attesi “Maestro” di Bradley Cooper e “Priscilla” di Sofia Coppola, che sicuramente prometteranno forti emozioni.

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