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I Presidenti a Sanremo: s'infuria il Cda Rai

Non bastava la mala gestione dell'intervento di Zelensky al festival, ora i consiglieri inviano una protesta ai dirigenti Rai per non essere stati informati della presenza di Mattarella

I Presidenti a Sanremo: s'infuria il Cda Rai
Marinella Soldi e Calo Fuortes
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8 Febbraio 2023 - 16.00


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di Marcello Cecconi

Nonostante lo share da record, questi Presidenti al festival fanno infuriare il Cda Rai. I consiglieri avevano brontolato per non essere stati informati ma, infine, hanno sopportato la tiritera intorno al video messaggio di Zelensky che poi, forse per questo, è stato derubricato in lettera da leggere da parte di Amadeus.

Adesso, però, hanno detto basta. Non essere stati informati che il Presidente Mattarella sarebbe stato presente alla manifestazione canora, ed esserne venuti a conoscenza solo qualche ora prima e per bocca del direttore artistico, è parso davvero troppo.

Così, mentre Sergio Mattarella prendeva posto in teatro, Gianni Morandi intonava l’inno di Mameli e Benigni spiegava alcuni articoli della Costituzione, si veniva a conoscenza della lettera di protesta nei confronti dei vertici Rai. Cinque dei sette consiglieri, con esclusione quindi solo dell’Ad Carlo Fuortes e della Presidente Marinella Soldi (con quest’ultima che ha ammesso di non esserne a conoscenza), chiedevano ai propri vertici come mai non erano stati informati della presenza del Presidente Mattarella alla serata inaugurale del Festival di Sanremo.

Il Cda si chiedeva, inoltre, il perché la notizia fosse diffusa direttamente dal conduttore Amadeus, che si attribuiva personalmente il successo dell’operazione “senza mai citare né ringraziare la Rai”, ma solo il proprio manager Lucio Presta e Giovanni Grasso, responsabile comunicazione del Quirinale.

Sarà un caso, ma Lucio Presta, oltre che manager di Amadeus, è anche il manager di Gianni Morandi e Roberto Benigni, gli unici coinvolti nell’evento “Presidente della Repubblica all’Ariston”, del quale pare ne fosse a conoscenza solo l’Ad Carlo Fuertes, ma nel marginale ruolo di garante della Rai nella trattativa.

Così si giustificava Amadeus oggi, in conferenza stampa, a chi gli chiedeva spiegazioni: “Le indicazioni avute dal Quirinale sono state di mantenere il massimo riserbo. Ho ringraziato il consigliere Grasso e Lucio Presta, due persone che da un anno lavorano a stretto contatto affinché ciò che era nei nostri sogni si potesse realizzare. È venuto il presidente della Repubblica a Sanremo in forma privata, neanche istituzionale dal punto di vista formale: anche per motivi di sicurezza ci è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre” – aggiungendo poi – “Il Cda Rai si preoccupa di non essere stato informato della presenza del presidente Mattarella all’Ariston. Per me è qualcosa che valorizza l’intera azienda Rai e al loro posto direi grazie a qualunque persona abbia fatto in modo che il Presidente fosse all’Ariston. Invece di colpevolizzarlo andrei a stringergli la mano”.

È intervenuto anche Stefano Coletta, direttore dell’intrattenimento prime time di Rai, piccato, dicendo: “Io non ho partecipato alla comunicazione con il Quirinale, ma quando sono stato informato di quest’operazione non mi è venuto in mente che non ne fossi partecipe, mi sono solo molto emozionato. La segretezza dell’operazione era dovuta a una questione di sicurezza. Spiace che di fronte a tanto impegno, serietà e rigore, ci sia una lettura strumentalizzata di quanto avviene. Avere Mattarella è stato un grande risultato e un momento straordinario, il resto non mi interessa. Sono felice che sia avvenuto, lo porterò nel cuore per la vita, non mi sento sminuito per nulla, è stato un regalo agli italiani. Sono stanco di una narrazione fantasiosa e strumentale”.

Più a suo agio quando all’inizio della conferenza stampa Coletta aveva riferito i dati di ascolto della prima serata: “È un dato straordinario che ha lasciato molto sorpresi anche noi, perché si tratta del miglior risultato in share dal 1995, quando la tv era davvero altra cosa. Complessivamente la serata ha avuto il 62.45% di share, con una media complessiva di teste di quasi 10.8 milioni e l’età media degli ascoltatori è stata di 53 anni, il dato più interessante per l’ammiraglia, che solitamente ha un trend di target molto più alto”.

I buoni risultati piegheranno l’orgoglio ferito del Cda?

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