Oltre 50 docenti e ricercatori aderiscono all'appello per la salvaguardia degli affreschi del Convento di Agnone | Culture
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Oltre 50 docenti e ricercatori aderiscono all'appello per la salvaguardia degli affreschi del Convento di Agnone

Studiosi ed esperti di arte di tutto il mondo lanciano un appello accorato affinché venga salvato uno dei dipinti più preziosi presenti nel convento di San Francesco di Agnone.

Oltre 50 docenti e ricercatori aderiscono all'appello per la salvaguardia degli affreschi del Convento di Agnone
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26 Gennaio 2023 - 19.31


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All’interno della splendida cornice del convento di san Francesco di Agnone, in provincia di Isernia, è custodita un’opera del 700 di grande rilevanza storica; si tratta di un soffitto raffigurante cicli alchemici – allegorici, unici al mondo.

Lo stato dell’affresco, però, preoccupa la comunità artistica internazionale, che ha lanciato un appello per richiamare l’attenzione sulla necessaria salvaguardia dell’affresco. L’iniziativa, destinata alla preservazione del quarto soffitto dell’antico convento, affinche venga restaurato e protetto, è stata promossa da uno dei più grandi esperti di iconografie medievali, il professor Mino Gabriele, già docente dell’Università di Udine, che invita a reperire fondi perché si possa procedere al restauro prima che il dipinto venda irrimediabilmente distrutto da tempo.

Riportando le parole del professore Gabriele, primo firmatario della lettera, si tratta di un’opera in cui è possibile ammirare “la complessa dottrina metallurgica e medico-alchemica di origine indiana, trasmessa nel Medioevo all’Occidente dai medici persiani e arabi, poi accolta e sviluppata nei secoli XVI-XVII in ambito farmaceutico-alchemico tedesco, francese e italiano”.

In un primo momento, l’appello era stato rivolto al Sindaco di Agnone, Daniele Saia, che aveva girato l’istanza ai dirigenti della Soprintendenza della Regione Molise. Ad oggi quest’appello è stato rivolto anche al Presidente della Fondazione Atene del Sannio, nata nel 2016 allo scopo di tutelare e valorizzare i beni storico-architettonici della cittadina molisana.

Il più grande timore – come sostiene sempre nella lettera-appello il docente – è che se non si interviene subito, viste le condizioni di deterioramento, si potrebbe perdere l’eccezionale monumento che “costituisce la testimonianza della nobile tradizione culturale e tecnica di Agnone, in riferimento alla lavorazione dell’oro, del rame e della fusione delle campane, di cui la città è stata ed è maestra”.

Il fatto che l’appello si sia internazionalizzato è una conferma di quanto la questione sia rilevante. Ad oggi, oltre 50 tra ricercatori e studiosi di tutto il mondo, si sono uniti all’appello divenendone pure loro firmatari. Altre risposte sono ancora attese, pronte a sostenere l’importante causa, in modo tale che questo prezioso pezzo di storia venga salvato.

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