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Candidato a patrimonio dell’umanità il canto lirico italiano

Un riconoscimento importante per il mondo dello spettacolo e per tutto il Paese

Candidato a patrimonio dell’umanità il canto lirico italiano
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30 Marzo 2022 - 16.22


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Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha deciso: il canto lirico italiano è candidato a patrimonio immateriale dell’umanità. L’Italia può festeggiare, sebbene resti la delusione per l’esclusione del caffè, un altro simbolo universale del Paese; tuttavia, l’Unesco ha comunque annunciato di aver molto apprezzato il dossier sulla bevanda italiana più conosciuta al mondo.

«Con la candidatura del canto lirico italiano a patrimonio immateriale dell’umanità, l’Italia punta al riconoscimento di una delle sue espressioni culturali più autentiche e originali» ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini, che ancora ricorda le immagini del coro dell’Opera di Odessa che intona il Va, pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi in strada, sotto la bandiera ucraina, a riprova «di quanto l’espressione del canto lirico italiano sia autenticamente parte integrante del patrimonio culturale dell’umanità».

Si unisce ai festeggiamenti anche Lucia Borgonzoni, sottosegretaria di Stato per la Cultura: «La notizia è motivo di grande soddisfazione e orgoglio e per questo ringrazio il lavoro svolto dalle Comunità e dall’Ufficio Unesco del ministero della Cultura. Ringrazio anche la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, che con la sua decisione riconosce l’importanza di un mondo in grado di raccontare come pochi altri la nostra storia, quell’immenso bagaglio di tradizioni e competenze che contraddistingue il nostro Paese nel mondo, su cui puntare in questo momento storico più che mai».
Giunta al termine di un lungo e impegnativo percorso, la candidatura riconosce le istanze del “Comitato per la salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano” cui hanno aderito la Fondazione Teatro Alla Scala di Milano, l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, l’Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione e Assolirica. Ora il testimone passa al ministero della cultura e al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che seguiranno le tappe successive fino al riconoscimento finale.

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