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Storico scambio di reperti tra Palermo e Atene

La Sicilia riapre il dibattito sul ritorno in Grecia dei reperti del Partenone

Storico scambio di reperti tra Palermo e Atene
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5 Gennaio 2022 - 15.23


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È stato siglato un accordo culturale di straordinaria importanza internazionale tra la Sicilia e la Grecia grazie al quale verrà trasferito ad Atene il frammento di una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone, attualmente custodito nel Museo archeologico regionale A. Salinas di Palermo. Si tratta del cosiddetto “Reperto Fagan”, frammento in marmo pentelico che raffigura il piede o della Dea Peitho o di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono.

In cambio, da Atene arriveranno a Palermo due importanti reperti della collezione del Museo dell’Acropoli, ciascuno per un periodo di quattro anni: una statua acefala di Atena, databile alla fine del V secolo a.C. e un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C., quindi del periodo antecedente alla colonizzazione greca in Sicilia.
La statua (Akr. 3027), alta 60 cm. in marmo pentelico, raffigura la dea Atena vestita con un peplo segnato da una cintura portata sulla vita. Indossa un’egida stretta disposta trasversalmente sul petto, originariamente decorata con una gòrgone al centro, andata perduta. La figura sostiene il peso del proprio corpo sulla gamba destra, mentre con il braccio sinistro si appoggia probabilmente ad una lancia; la posa flessuosa e la resa morbida e avvolgente dell’abbigliamento sono tipiche dello stile attico dell’ultimo venticinquennio del V secolo a.C., influenzato dai modelli partenonici (c.d. “Stilericco”).
L’anfora (1961 ΝΑΚ 196), integra e di grandi dimensioni (alt. cm 41,5), è un importante esemplare della categoria della ceramica geometrica, una produzione caratteristica delle fabbriche ateniesi della prima età arcaica, che segna l’emergere di Atene fra le varie polis della Grecia.

Voluto dall’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, condiviso con la Ministra greca della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni, l’accordo permette il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra il Museo archeologico regionale Salinas di Palermo e dal Museo dell’Acropoli di Atene, secondo l’articolo 67 del Codice italiano sui Beni culturali e del paesaggio. In particolare, l’intesa prevede che che per un periodo di 4 anni, rinnovabile una sola volta, il Salinas trasferisca al Museo dell’Acropoli di Atene il frammento del Partenone, che giunse al museo palermitano come parte della collezione archeologica del console inglese Robert Fagan, acquistata dalla Regia Università del capoluogo siciliano nel 1820. Inoltre, verranno organizzate anche iniziative in comune realizzate in partnership su temi d’interesse culturale di respiro internazionale.

Si riapre così il tema scottante del ritorno in Grecia dei reperti dei Partenone, un dibattito in corso da tempo a livello mondiale. Già in passato si sono avute interlocuzioni volte al ritorno ad Atene del frammento del fregio del Partenone e in particolare tra il 2002 e il 2003, in occasione della visita di Stato in Grecia del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e in vista della realizzazione delle Olimpiadi ad Atene del 2004, fu aperto il dibattito sulla “restituzione” del manufatto. E ancora nel 2008, in occasione dell’inaugurazione del Nuovo Museo dell’Acropoli di Atene, si ripresero le trattative tra il Ministero ellenico della Cultura e il Ministero italiano dei Beni Culturali, attraverso la mediazione dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si era detto favorevole al ritorno del frammento in Grecia; ma anche in quell’occasione si raggiunse solo il risultato di prestare il frammento del Partenone ad Atene per un anno e mezzo, da settembre 2008 a marzo 2010.

«Vorrei esprimere la mia più profonda gratitudine alla Giunta Regionale Siciliana e al suo Presidente
Nello Musumeci, nonché all’Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità della Sicilia Alberto Samonà. La nostra collaborazione affinché il frammento del Fregio Orientale del Partenone, oggi custodito presso il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo, possa essere esposto per un lungo periodo presso il Museo dell’Acropoli insieme al proprio naturale contesto, è stata
impeccabile e costruttiva. Soprattutto, desidero qui esprimere la mia gratitudine per gli instancabili e sistematici sforzi del Governo Siciliano e dell’Assessore Alberto Samonà per aver intrapreso la procedura verso l’accordo legale ai sensi del Codice dei Beni Culturali della Repubblica Italiana, affinché questo frammento possa ritornare definitivamente ad Atene», ha dichiarato la ministra Mendoni.

«Questa volontà» aggiunge il direttore del Museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis «che rappresenta un fulgido esempio di civiltà e fratellanza per tutti i popoli, si sposa anche in un felicissimo ed emblematico connubio culturale con la decisione del 29 Settembre 2021 espressa dall’Unesco nei riguardi del ritorno in Grecia delle sculture che si trovano presso il British Museum».

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