Ai Weiwei produce mascherine con sue immagini stampate a mano per raccogliere fonti per cause umanitarie connesse al Covid19. È legittimo chiedersi quanto sia “arte” tra virgolette e quanto sia strategia comunicativa, ricordando però che qui è in gioco altro, rammentando che l’artista cinese ha fatto propria la lezione di Andy Warhol spogliandola di ogni patina di cinismo e virandola su temi sociali e politici dirompenti. “Perché un potere politico tenta di reprimere la realtà? L’unica ragione è che hanno costruito il loro potere su basi ingiuste”, ha dichiarato qualche giorno fa Ai Weisei perché non passasse sotto silenzio l’anniversario del massacro di piazza Tienanmen del regime di Pechino.
Come annuncia la sua galleria italiana, la Galleria Continua con centro propulsore a San Gimignano e che ha sedi in paesi come Cina e Cuba, Ai Weiwei ha prodotto mascherine con tele su cui ha stampato i suoi messaggi. I proventi, informa la galleria, andranno a interventi umanitari e sui diritti umani di Human Rights Watch, Refugees International e Medici senza frontiere / Médecins Sans Frontières. Le maschere sono in vendita come singole opere, in serie di quattro o venti esemplari fino al 27 giugno cliccando qui su ebay.
Le mascherine, avverte l’artista, non sono raccomandate per un uso medico né sono lavabili. Il progettto “Ai Weiwei Mask” è prodotto dallo studio dell’artista a Berlino e curato da Alexandra Munroe, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York.