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Giuliana Traverso, fotografa eclettica tra paesaggi ricreati e ritratti

Allo Spazio Cerere a Roma un’antologica dell’artista che spazia dal bianco e nero al colore, dalla Cina alla sua Genova a Renzo Piano

Giuliana Traverso, fotografa eclettica tra paesaggi ricreati e ritratti
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2 Maggio 2019 - 16.48


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Allo Spazio Cerere in via Ausoni 4 a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, fino al 4 maggio la fotografa Giuliana Traverso ha in corso la sua mostra antologica intitolata “L’eclettismo come stile”. Poi dal 3 a metà giugno sarà allestita a Palazzo Castiglioni in Corso a Venezia a Milano.
La rassegna comprende una selezione di 92 fotografie della fotografa genovese, a cura della Fondazione 3M, istituzione proprietaria di tutte le opere esposte e di un archivio fotografico storico di oltre 100 mila immagini.

Su Giuliana Traverso Roberto Mutti, curatore fotografico dell’archivio della Fondazione 3M, nel testo diffuso alla stampa scrive: “Ci sono autori che si specializzano in un genere e risultano così ritrattisti, reporter, paesaggisti, ricercatori. Giuliana Traverso ha preferito la strada dell’eclettismo: questa è la ragione per cui questa sua antologica indaga sulle più diverse direzioni privilegiando il bianconero ma concedendosi digressioni nel colore, usando un linguaggio classico non privo di qualche audacia, dando altrettanto valore alle persone e ai segni”.

La mostra antologica comprende ritratti (tra gli altri l’architetto Renzo Piano), luoghi come Chicago, la Cina, Genova, ricerche sul teatro. “Con la fotografia si indaga e si interpreta la realtà esteriore, ma ciò che più conta è quello che si scopre di noi stessi”, afferma in una nota la fotografa.

“L’interesse per le persone che l’ha indotta a dedicare una parte considerevole del suo lavoro ai ritratti di persone famose e non è frutto di un’attenzione rivolta agli altri che si ritrova in una parte importante della sua attività, quella didattica – scrive ancora Mutti – Con le sue allieve di “Donna fotografa”, il corso tenuto per un periodo lungo addirittura cinquant’anni preceduti da importanti esperienze didattiche, rivolto al solo mondo femminile, Giuliana Traverso ha stabilito un rapporto empatico di grande intensità e il suo eclettismo è stato la chiave di volta per far emergere le potenzialità di tutte, per dare loro consapevolezza (il famoso progetto sull’autoritratto a questo mirava), per lanciare proposte mai costrette in confini troppo netti né espressivi né tanto meno tecnici. È la stessa filosofia che l’ha guidata nel suo cercare sempre qualcosa o qualcuno che valesse la pena di fermare in un fotogramma per farlo diventare un istante di vita”.

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