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Salvini, Di Maio e sinistra, Vauro smaschera tutti in un libro

Il vignettista raccoglie 320 disegni e vignette con il settimanale Left: «È un gioco». Moni Ovadia: «Mette alla berlina gli omuncoli di potere»

Salvini, Di Maio e sinistra, Vauro smaschera tutti in un libro
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6 Aprile 2019 - 17.13


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C’è un autore di satira che resta particolarmente indigesto al ministro in grado di indossare abiti da mille mestieri, e talvolta anche la giacca e cravatta istituzionali, e che è presente 24 ore su 24 su Facebook, twitter, altri social, le notizie d’agenzia, i quotidiani, anche periodici di gossip per le sue fidanzate. Avrete capito di chi parliamo.
Il ministro è il responsabile degli Interni, il ministero chiave di ogni governo. Il vignettista è Vauro. «I suoi fan mi arrivano fin dentro la cassetta della posta» commenta Vauro Senesi, pistoiese del 1955 che a chi ha potere, anche a sinistra e nel centro sinistra, ha sempre riservato trattamenti che ne rivelavano contraddizioni e inciampi con una sonora risata. Tanto per ricordarlo, D’Alema è stato suo malgrato un suo bersaglio molto amato, poi rimpiazzato dal debordante Renzi.
Adesso Vauro pubblica un libro con vignette e tavole a colori: La Zecca. Una sferzata ai potenti (Editoriale90 e Compagnia editoriale Aliberti, in edicola insieme a Left da venerdì 12), con 320 vignette e tavole anche a colori. Lo presenta giovedì 11 aprile alle 19 nella redazione del settimanale in via Ludovico di Savoia 2b a Roma, dove l’autore pubblica da anni le sue vignette. All’appuntamento intervengono la direttrice responsabile Simona Maggiorelli, che conosce Vauro da una vita anche perché toscana di origine, e Moni Ovadia. E il cantante-autore-attore nella prefazione scrive: ««Il suo linguaggio non cessa di indagare, di mettere alla berlina le rappresentazioni e i raggiri degli uomini e degli omuncoli di potere (…) Il tratto che compone i suoi personaggi, incluso quello di se stesso, è popolare, proletario, attinge a un’umanità che viene dal basso e ha tutti i titoli per stigmatizzare le ingiustizie».
«Per me è un gioco, proprio come quello dei bambini, a volte rischioso, spesso chiassoso, fastidioso alle orecchie degli adulti ma mai monotono e sempre ricco di fantasia. E i bambini (almeno quelli di un tempo lo erano) sono immuni al conformismo», riepiloga il disegnatore che da anni subisce, rispondendo con una risata, «tentativi di censura, licenziamenti ed espulsioni, denunce e processi, assoluzioni e condanne fino all’ossessione compulsiva di Salvini di querelarmi ogni venti minuti».

Per partecipare all’incontro di giovedì 11 occorre prenotare o  accreditarsi, clicca qui

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