Leghisti all'attacco: insulti al centralino del Museo Egizio di Torino | Culture
Top

Leghisti all'attacco: insulti al centralino del Museo Egizio di Torino

Intasato il centralino perché il museo fa una promozione per gli arabi. Il presidente del Consiglio dei Beni culturali Volpe contro questa "rozza propaganga leghista"

Leghisti all'attacco: insulti al centralino del Museo Egizio di Torino
Preroll

redazione Modifica articolo

20 Gennaio 2018 - 19.07


ATF

“Il Museo Egizio è sotto attacco. Negli ultimi giorni il suo centralino è fuori uso. I leghisti, per iniziativa del capo dei Giovani padani Andrea Crippa, hanno invitato a intasare il centralino del Museo, per contestare la bella iniziativa (una delle tante di questo straordinario Museo) che consente ai componenti della comunità araba di visitare il Museo in coppia con il pagamento di un solo biglietto (è una promozione peraltro a tempo)”. Lo scrive nel suo blog sull’Huffington Post Giuliano Volpe, archeologo, docente a Foggia e, da non dimenticare, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, l’organismo nel ministero che deve vigilare e valutare lo stato dell’arte e dell’archeologia nel Paese e sotto la giurisdizione dello Stato in particolare.L’archeologo interviene a titolo personale, certo. Ma è una voce autorevole. E occorre almeno in parte riferire quanto scrive perché sono parole importanti: “Si tratta di una strumentalizzazione vergognosa. Forse bisogna ricordare ai leghisti che il Museo Egizio è un pezzo di Egitto in Italia, costituito grazie a scavi e acquisti effettuati nell’ambito di una politica colonialista d’altri tempi. Non si tratta di mettere in discussione quella fase della nostra storia, ma non si può nemmeno ignorarla. Bene ha fatto il Museo a ritenere che si dovessero favorire i componenti delle comunità arabe (l’Egizio ha giustamente tutte le didascalie e i pannelli anche in arabo, oltre che in italiano e in inglese) nel conoscere questo pezzo di civiltà egiziana presente a Torino. È un atto altamente significativo, anche in termini di pacifica integrazione. In tal modo il Museo Egizio può rappresentare uno ‘strumento’ per risolvere conflitti, per favorire il dialogo pacifico attraverso la reciproca conoscenza e il rispetto. Ricordo che l’Egizio è anche il Museo che ha intitolato una sala (in cui si documenta uno dei primi ‘sciprei’ dell’antichità) a Giulio Regeni. Ma tutto questo per la rozza propaganda leghista appare inconcepibile.
E aggiunge Volpe: “Totalmente falsa è anche la denuncia rivolta al Museo, che farebbe pagare agli Italiani con le loro tasse il biglietto agli arabi: l’Egizio non costa un solo euro allo Stato Italiano, è l’unico Museo in grado di autosostenersi, con introiti pari al 120% dei costi!”. La battaglia contro il razzismo (che aiuta gli integralisti, ricordiamolo, e ne è lo specchio) inizia dalle parole.

Per l’articolo di Giuliano Volpe clicca qui

Native

Articoli correlati