La delicatezza con la quale Vespa ha licenziato quella che probabilmente è la più grande manifestazione di solidarietà che io ricordi dai tempi del NO globale alla guerra in Vietnam, mi conferma nell’idea che ci siano dei limiti alle partecipazioni a presunti confronti televisivi.
Il Vespa in azzurrino, che nello studio del Servizio Pubblico suo a vita, strapazza uno della flotta che sta provando a raggiungere i palestinesi alla fame, mi rinvia velocemente all’altro Vespa, quello che nella sua ricca masseria, nella doppia veste di titolare del salotto di Porta a Porta e di quello di ricco produttore di Manduria quest’anno ha accolto il presidente del Consiglio di turno.
Il caso ha voluto che quest’anno fosse Lei, la Meloni alla quale il Vespa di Porta a Porta dispensa consigli, sulla Rai e non solo. Il caso vuole che su questa grande manifestazione di solidarietà nel Mediterraneo Vespa “PortaPortese” e Vespa produttore di vini la pensino esattamente come la Meloni.
Quindi, ecco apparecchiata una trasmissione che alla Meloni può fare tanto piacere quanto passare qualche giorno in Manduria, con ottimo vino a tavola e sicuri corteggiamenti, politici.
Ecco, Vespa chiamando a Porta a Porta uno di quelli che, rischiando la vita contro un esercito senza scrupoli, navigano in acque internazionali occupate abusivamente da Israele, ha ottenuto quello che voleva con poca spesa e potendo dire di aver dato la parola a tutti i protagonisti della scena.
Peccato che la sceneggiatura portasse una sola firma, la sua.
Così capita in tanti, ma tanti appuntamenti televisivi, sia in Rai che a Mediaset che alla stessa La7.
Per cui, sarei un pò più avvertito nell’accettare certi inviti, frenerei l’istinto ad esserci (magari per raccontare una buona causa), se politico proverei a lasciare vuota la poltrona che mi hanno approntato, solo per fare l’utile comparsa.
Una cosa sono le sceneggiature (che hanno già il The end) altra cosa il confronto. Quello vero in certi salotti non sanno proprio cosa sia.
