di Francesco Frati
Lo Scudetto si tinge di azzurro per la seconda volta in tre anni: è questo il verdetto che arriva dalle prime due partite dell’ultima giornata del campionato.
Il Napoli fa il suo, regola il Cagliari 2-0 nonostante un inizio di gara difficile, complici almeno 4 interventi decisivi del portiere sardo Sherri e la notizia del gol del vantaggio dell’Inter a Como, che momentaneamente rende i nerazzurri campioni d’Italia. Al minuto 42 il super gol di McTominay sblocca la partita, con quello che è il dodicesimo centro del centrocampista scozzese in campionato, rendimento da centravanti di quello che è stato un acquisto che ha spostato le sorti del torneo. Il primo tempo va in archivio con entrambe le contendenti alla vittoria del campionato avanti per 1-0.
In apertura di ripresa arriva l’episodio che fa definitivamente esplodere il Maradona: Lukaku con il fisico è implacabile, salta due uomini e piazza nell’angolino il gol che porta il risultato sul 2-0 per i partenopei. Nello stesso istante raddoppia anche l’Inter, ma ai fini della classifica conta poco, perché da questo momento per gli uomini di Conte è solo questione di portare a casa il risultato, cosa che gli azzurri fanno senza alcuna sofferenza.
Dopo 5 minuti di recupero arriva il triplice fischio che porta all’esplosione di gioia dell’intera città campana, per quello che è stato un super campionato che si son dovuti sudare fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata, ma forse è più bello così.
Per il tecnico salentino, squalificato e quindi in tribuna, è anche la serata di un record personale: mai nessun allenatore nella storia della Serie A aveva vinto lo Scudetto con tre squadre diverse, un record impressionante che mostra ancora di più la differenza che faccia ogni qualvolta si sieda sulla panchina di una società. Con quello di stasera sono 5 campionati vinti, terzo in questa speciale classifica dietro ad Allegri(6) e Trapattoni(7).
In casa Inter invece è tempo di leccarsi le ferite per i tanti punti lasciati per strada soprattutto nel finale di stagione e trasformare la rabbia in carica positiva per andare a giocare la partita più importante della stagione: la finale di Champions League di Sabato prossimo contro il Paris Saint-Germain. Gli uomini di Inzaghi sono ad una partita da uno storico traguardo, che farebbe dimenticare l’esito negativo del campionato.