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Un anno senza Gigi Proietti. In sala, a Natale, il suo ultimo film

A un anno esatto dalla sua morte, Gigi Proietti torna a vivere sul grande schermo nel ruolo di Babbo Natale. In arrivo ache un documentario su di lui "Luigi Proietti detto Gigi" del regista Edoardo Leo

Un anno senza Gigi Proietti. In sala, a Natale, il suo ultimo film
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2 Novembre 2021 - 14.29


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Il 2 novembre 2020 ci lasciava Gigi Proietti, nel giorno del suo compleanno all’età di ottant’anni. Attore, comico, doppiatore, cabarettista, conduttore televisivo, scrittore, regista, cantante e direttore artistico italiano, per decenni è stato protagonista delle serate e del divertimento di milioni e milioni di italiani ed oggi, a distanza di un anno esatto torna a vivere sul grande schermo, portandoci la magia del Natale.

 

‘Io sono Babbo Natale’, di Edoardo Falcone, arriverà in sala il 3 novembre, dopo essere stato l’evento di pre apertura alla Festa di Roma. Questa non sarà l’unica occasione per ricordare Gigi, infatti, Edoardo Leo ha dedicato un intero documentario a Luigi, ‘Luigi Proietti detto Gigi’, prossimamente in sala. 

In ‘Io sono Babbo Natale’, Ettore (interpretato da Giallini) è un ex detenuto, entrato in carcere per non tradire i suoi complici durante una rapina, ora che ha scontato la sua pena vuole continuare a fare l’unica cosa che gli riesce davvero bene: rubare.
Durante uno dei suoi furti entra nella casa di un anziano signore, Nicola (Gigi Proietti), che afferma di essere Babbo Natale. E mentre Nicola cercherà di rendere Ettore il suo erede come Babbo Natale, quest’ultimo penserà solo a come truffralo. Alla fine tra i due nascerà una forte amicizia. 

 “Cosa ho imparato da Proietti? Ho imparato da lui anche quando non lo conoscevo, da certi personaggi assorbi tutto, sono sempre dei tuoi riferimenti – ha spiegato Giallini sull’Ansa presentando il film – È stato un privilegio passare tanto tempo con lui, per me era diventato come un padre. Che non stava bene non si capiva troppo, quando iniziava il ciak si alzava di botto e sembrava avesse vent’anni. Gli chiedevo spesso ‘come stai? Me vie’ da piagne a pensarlo… e lui rispondeva sempre con la sua ironia: ‘Abito in via di guarigione'”.

Nel documentario di Edoardo Leo invece troviamo tutta la famiglia di Gigi, e non solo.
“E’ un film bellissimo, che rispecchia pienamente papà , lo racconta in modo completo, ne siamo tutti veramente molto felici”, dice Carlotta.

Edoardo Leo spiega così la genesi di questo lavoro: “Nel 2018 mi ero messo in testa di fare un documentario su ‘A me gli occhi please, l’one-man-show’ del ’76 scritto da Roberto Lerici.  Lo proposi a Gigi che mi rispose incredulo: ‘Un documentario su di me? E perché?’. Dopo qualche titubanza disse di sì e cominciai a fare interviste, a raccogliere materiale, a seguire per mesi ogni recita di un suo spettacolo ovunque fosse.
Poi la sua morte.  Mi sono fermato e ho chiesto alla famiglia cosa fare. Quando hanno dato il consenso ho ricominciato a lavorarci ma a quel punto il racconto di ‘A me gli occhi’ è diventato altro: il tentativo di scoprire il mistero di un artista capace di unire alto e basso, di stravolgere, mettere in berlina i classici conoscendoli profondamente, unire le generazioni. E’ stata un’impresa perché Proietti ha fatto tantissimo e alla fine è stato un atto d’amore dovuto”.

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