Il sequestro Bulgari è un docu-crime su RaiPlay | Culture
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Il sequestro Bulgari è un docu-crime su RaiPlay

La storia del sequestro di Anna Bulgari e del figlio diciassettenne Giorgio, al quale i rapitori dell'Anonima sequestri mozzarono un orecchio per sollecitare l'incasso del riscatto

Il sequestro Bulgari è un docu-crime su RaiPlay
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25 Novembre 2020 - 20.46


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Ti ho visto negli occhi, è il docu-crime diretto da Andrea Menghini, scritto e ideato da Vania Colasanti sul rapimento di Anna Bulgari e di suo figlio Giorgio Calissoni, di soli 17 anni, da parte dell’Anonima sequestri dei banditi sardi.  
È prodotto da RaiPlay e disponibile sulla piattaforma dal 19 novembre scorso, anniversario di quel crudele rapimento del 1983. Trentacinque giorni di prigionia che costarono sofferenza, disperazione e quattro miliardi di lire di riscatto dopo che i rapitori sardi avevano spedito alla famiglia l’orecchio destro del giovane Giorgio, tagliato brutalmente, proprio per sollecitarne il pagamento.
Oggi Giorgio è un uomo di 54 anni, notaio e padre di due ragazze, che racconta tutto questo in questo documentario che dedica alla madre scomparsa sei mesi or sono, alternando il suo racconto all’intervista che la Colasanti aveva fatto alla signora Bulgari nel salotto di casa, poco prima di morire.

Giorgio racconta, all’inizio del docu-crime e sempre ripreso in un primo piano che evita il lato destro del suo volto, che attraverso un piccolo pertugio nella benda che i rapitori gli avevano imposto, vide negli occhi uno dei suoi rapitori, “quello che si faceva chiamare Riccardo” e per questo temette di essere scoperto e ucciso, ma che invece grazie a questa occhiata furtiva riuscì a riconoscerlo durante il processo.

Giorgio Calissoni, che non si era mai raccontato così, ha voluto far conoscere una pagina buia e dimenticata della storia italiana, quella dei sequestri – chiarisce all’AGI Vania Colasanti – e un rapimento che nella memoria collettiva è stato offuscato da quello di Paul Getty avvenuto dieci anni prima”.
Un lavoro di squadra con la partecipazione di Alessandro Corsetti come curatore e Andrea D’Alfonso ricercatore di materiale nelle teche Rai per la costruzione di una narrazione di una storia di famiglia ma anche storia italiana con la ricostruzione di quell’epoca in cui Pertini era il presidente e Craxi il premier. Fu uno degli eventi che hanno segnato l’Italia dell’inizio degli anni Ottanta, un paese pieno di contraddizioni, a cavallo tra terrorismo politico e criminalità comune, sospeso tra trattative e intransigenze.
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