Instagram, TikTok e OnlyFans: tutta la verità sui guadagni dei lavori "nuovi"

Il fascino dei soldi facili attira tutti, ma la realtà è fatta di costanza, strategia e sponsor. Ecco cosa c'è davvero dietro al mito della monetizzazione con i social

Instagram, TikTok e OnlyFans: tutta la verità sui guadagni dei lavori "nuovi"
Illustrazione: 123RF
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14 Aprile 2025 - 22.45


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Negli ultimi anni, i content creator e gli influencer sono diventati protagonisti delle cronache, acclamati per i presunti guadagni stellari, che farebbero grazie ai social media. Ma quanto c’è di vero in queste leggende metropolitane? E se ci aggiungiamo Only Fans, il quadro si complica ancora di più. Nel 2025, proviamo a guardare oltre le chiacchiere e analizzare i numeri. E la realtà è molto più normale di quanto si creda.

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Cominciamo da Instagram che è la piattaforma per eccellenza, ma cominciamo con una certezza: il social non paga. A differenza di YouTube, dove ogni visualizzazione genera introiti, Instagram non offre guadagni diretti per i contenuti pubblicati. La piattaforma ha provato a introdurre alcune funzioni, come gli abbonamenti ai creator e i regali virtuali nelle live, ma il loro impatto è stato minimo. Gli utenti non sono abituati a pagare per i contenuti e Meta non sta facendo molto per incentivare questa abitudine.

Il vero guadagno arriva fuori Instagram, tramite collaborazioni con i brand, link affiliati e personal branding. Il profilo deve avere numeri solidi e engagement alto. Ma non basta: servono contenuti curati, un pubblico reale e fidelizzato. In breve, non conta quanti follower hai, ma quanto valgono. Un influencer di successo può guadagnare migliaia di euro per una campagna grazie a marchi e aziende che vogliono promuovere i loro prodotti. Quindi Instagram resta una vetrina.

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Passiamo a TikTok che ha stravolto le regole della visibilità: su questa piattaforma, basta un video che colpisce per guadagnare milioni di visualizzazioni, anche con pochi follower. Ma le visual valgono davvero pochissimo. Il TikTok Creator Fund offre solo pochi centesimi e chi arriva a milioni di views spesso guadagna meno di 100 euro. La piattaforma offre però un altro modo per monetizzare: le live, dove gli utenti inviano regali virtuali che possono essere convertiti in denaro. Anche se alcune sono particolarmente partecipate, TikTok non è sostenibile come modello di guadagno a lungo termine senza una costante presenza e un intrattenimento continuo.

E anche qui chi paga davvero sono sempre gli sponsor. La vera differenza rispetto ad altri social media è che Tik Tok ha mantenuto una percezione di autenticità, i creator sembrano più “veri”, il che rende le collaborazioni meno forzate e più credibili agli occhi degli utenti.

OnlyFans è l’unica piattaforma che consente ai creator di guadagnare senza dover dipendere da sponsor. Qui, gli incassi non sono legati a visualizzazioni o follower, ma agli abbonamenti diretti degli utenti: l’utente paga, il creator incassa. Ma la realtà è molto più complessa. Secondo i dati, il guadagno medio annuo su OF è di 1.300 dollari (circa 100 dollari al mese). Il 71% dei creator ha meno di due abbonati attivi. I veri guadagni sono concentrati nello 0,1% dei profili, come quelli di Sophie Rain (43 milioni in un anno) o Corinna Kopf (67 milioni in tre anni). Ma sono l’eccezione, non la regola.

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Inoltre in Italia, il pregiudizio culturale è ancora forte. Molte creator, soprattutto donne, evitano il social per non essere associate automaticamente al porno, anche se fanno contenuti del tutto diversi. Si tratta forse di una delle piattaforme più libere e democratiche e sebbene molti influencer abbiano la possibilità di guadagnare direttamente, preferiscono non farlo per paura di essere etichettati negativamente. È un paradosso.

Tra chi “posta” e chi “vive di post” c’è una differenza abissale. Si chiama strategia. E spesso ha un nome e cognome: manager, agenzia, agente. Figure fondamentali per monetizzare davvero. Come spiega Leonardo Marchetti, executive director di Rezet Srl: “Con 2 milioni di follower si può guadagnare anche 150.000 euro l’anno, ma c’è chi con gli stessi numeri ne prende meno di 2.000 al mese. Tutto dipende da quanto è fidelizzato il pubblico e un buon manager fa la differenza.”

Simone Vandelli, creator food, aggiunge: “Non guadagno cifre folli, ma uno stipendio normale che mi permette di vivere bene. La chiave è stata trovare la mia direzione, il food, e lavorare con costanza. Oggi, le aziende guardano più al tipo di contenuti e al coinvolgimento della community che al numero di follower.”

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Quindi le piattaforme come Instagram, TikTok e OnlyFans offrono opportunità, ma non sono il lasciapassare automatico per la ricchezza. La strada per il successo non è così facile come sembra sui social, ma richiede costanza, strategia e anche molta fortuna.

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