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L'8 marzo non è legato alle operaie morte nel 1908: la vera storia del Giorno della donna

Com'è nata, cresciuta e soprattutto cambiata la Giornata mondiale per i diritti delle Donne e della Pace internazionale, riconosciuta dall'Onu nel 1977.

L'8 marzo non è legato alle operaie morte nel 1908: la vera storia del Giorno della donna
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Marcello Cecconi Modifica articolo

8 Marzo 2023 - 14.58


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A discapito delle tante leggende e voci di corridoio che circolano attorno alla Giornata internazionale delle donne, vi proponiamo un piccolo memorandum utile per chi crede ancora nell’importanza di tale ricorrenza.

È un falso storico la credenza che la giornata della donna fosse legata alla morte di numerose operaie in un incendio avvenuto l’8 marzo 1908 in una fabbrica tessile di New York. Mai è stata trovata traccia documentale di questo incendio mentre ce ne fu uno in cui morirono molte donne, il 25 marzo 1911, sempre in una fabbrica newyorkese e non correlato alla ricorrenza.La nascita di questa celebrazione non ha una data precisa, di certo nasce nell’ambiente socialista e, nel 1907, durante il congresso dell’internazionale socialista, i partiti in congresso si impegnarono a lottare per il suffragio femminile. Il 3 maggio del 1908 la conferenza del partito socialista a Chicago in cui si discusse dei diritti delle donne venne ribattezzata “Woman’s day”.

L’idea di una giornata internazionale della donna nasce nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti, su iniziativa del Partito socialista americano. L’anno seguente, nel 1910, la proposta venne raccolta da Clara Zetkin e Rosa Luxemberg a Copenaghen, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste e si istituì una giornata per rivendicare i diritti delle donne. La data dell’8 marzo non sarà fissa in tutti i paesi fino al 1921.

Perchè nasce

La festa della donna nasce come un giorno di rivendicazione e di lotta per i diritti delle donne: suffragio femminili, denuncia dello sfruttamento della manodopera femminile, denuncia della discriminazione sessuale subita dalle donne.

Le manifestazioni storiche

1914 – L’8 marzo in Germania si tenne la prima grande manifestazione per il diritto di voto alle donne.

1917 – L’8 marzo (23 febbraio per il calendario giuliano) le donne di San Pietroburgo scesero in piazza dando avvio alla rivoluzione russa che mise fine al potere zarista.

Riconoscimento Onu

1977 – Con risoluzione 32/142, l’Onu riconosce l’8 marzo come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”. Da allora in ogni Paese questa data è l’occasione per ricordare tutte le battaglie combattute, vinte o ancora da vincere per la difesa e la valorizzazione della donna”.

L’8 marzo in Italia

La prima giornata per i diritti delle donne si tenne nel 1922 su iniziativa del movimento socialista, durante il regime fascista la giornata delle donne venne abolita.

L’8 marzo 1945 l’UDI (Unione Donne Italiane) ristabilì la giornata delle donne nell’Italia libera dai nazi-fascisti per il riconoscimento dei diritti economici, sociali e politici delle donne, scegliendo la mimosa come simbolo della giornata.

Da fine anni ’60 e per tutti i ’70 la giornata delle donne si caricò di significati politici e civili: parità salariale, divorzio, legalizzazione aborto, libertà sessuale.

Le manifestazioni storiche italiane

1972 – Campo de’ Fiori a Roma. Non fu casuale la scelta dell’unica piazza della Capitale senza una chiesa e dove nel 1600 fu arso vivo Giordano Bruno, filosofo eretico che non chinò mai la testa nemmeno nel momento della sentenza. Erano gli anni della lotta femminista e l’8 marzo scesero in piazza più di 20mila donne a difendere il divorzio appena ottenuto e vivere la sessualità in tutta libertà. Mentre molti uomini si avvicinavano alle contestatrici per lanciare sberleffi o insulti, urlando: “A casa! Le donne devono stare a casa!”, oppure: “Dai bambine, ora tornate sul marciapiede”, la polizia decise di fare la prima carica su una manifestazione al femminile del dopoguerra.

L’8 marzo oggi

Nel 2017 la festa della donna ha acquisito nuovamente una grande forza simbolica grazie al movimento “Non una di meno”, nato in Argentina e presto diffusosi nel mondo per la denuncia delle violenze di genere, dei femminicidi, delle disuguaglianze di genere.

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