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Addio a Giorgio Galli, politologo di grande rigore scientifico, studioso di partiti e nazismo

Aveva 92 anni. Ha studiato il sistema politico italiano, l’esoterismo in Hitler e nell’estrema destra, le multinazionali. Ritenne il nostro Paese inadatto al bipartitismo

Addio a Giorgio Galli, politologo di grande rigore scientifico, studioso di partiti e nazismo
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27 Dicembre 2020 - 20.20


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A 92 anni se n’è andato a Camogli (secondo il Fatto Quotidiano), per un malore, Giorgio Galli, uno dei politologi più vivaci e dal vasto raggio di interessi con particolare attenzione verso i totalitarismi, il sistema politico del nostro Paese, i partiti, la sinistra italiana, il terrorismo, le influenze esoteriche e la componente più irrazionale nel nazismo, l’ultimo Dopoguerra anche attraverso partiti come la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano.
Ha affrontato ogni fenomeno con grande rigore scientifico. Lo studioso ha insegnato per oltre trent’anni Storia delle dottrine politiche all’università di Milano, ha scritto spesso per molti giornali e in passato ha diretto la rivista “Il Mulino” dal 1965 al 1969 e ha avuto una rubrica anche sul mensile Linus. Da saggi di alta specializzazione passava infatti con agilità al confronto con il grande pubblico.
Milanese del 1928, nei suoi lunghi studi sul sistema politico italiano Galli ha indagato in che modo le idee storico-politiche si sono intrecciate con le tradizioni culturali. Fondamentale “Il bipartitismo imperfetto” del 1996: ridotto in estrema sintesi, il concetto di fondo è che a differenza di altre democrazie dell’Occidente l’Italia non poteva avere il bipartitismo perché i due principali partiti, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, erano inadeguati.
Tra i suoi ultimi saggi annovera “Arricchirsi impoverendo. Multinazionali e capitale finanziario nella crisi infinita” del 2018. Ha affrontato anche argomenti spinosi come la presenza di influenze esoteriche nel nazismo con il libro “Hitler e il nazismo magico” del 1989 e, lungo questo filone sulla destra estrema, “Alba magica. Le elezioni italiane e il New Age della scienza politica” del 1996 scritto con Giuliano Boaretto. Ha curato una versione italiana del “Mein Kampf” di Hitler, edita da Kaos, si è occupato di Licio Gelli e della loggia P2. Altri titoli sono “La politica e i maghi. Da Richelieu a Clinton” del 1995, “Storia d’Italia tra imprevisto e previsioni” del 2014

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