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25 anni fa il genocidio di ottomila musulmani a Srebrenica: sei titoli per sapere

Dalle testimonianze ai processi ai romanzi, alcuni volumi sul massacro a opera delle forze serbo-bosniache dell’11 luglio 1995

25 anni fa il genocidio di ottomila musulmani a Srebrenica: sei titoli per sapere
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11 Luglio 2020 - 17.02


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L’11 luglio 1985 in Europa avvenne un massacro degno dei nazisti: a Srebrenica, ex Jugoslavia, durante la guerra della Bosnia ed Erzegovina, l’esercito condotto dal generale serbo bosniaco Ratko Mladic sterminò circa ottomila musulmani di cui moltissimi ragazzi. Si parla di 8.372 vittime mentre alcune associazioni ritengono che furono uccise circa 10mila persone.
La Corte internazionale dell’Aja lo definì un genocidio perché fu un atto di pulizia etnica compiuto, per di più, nella zona di competenza del contingente olandese dell’Unprofor, dell’Onu senza che i caschi blu facessero nulla per fermare la tragedia. Sono passati 25 anni, Mladic e il presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina Radovan Karadic sono stati condannati dai tribunali internazionali all’ergastolo. Da qui suggeriamo alcuni titoli su argomenti che sollevano controversie e tengono aperte ferite non rimarginate.

Surviving Srebrenica. Sopravvivere al genocidio 11 luglio 1995 di Hasan Hasanovic (Gabrielli Editori, pp. 105, € 14,00, prefazione di Fatima Neimarlija) ha il patrocinio di Amnesty International. L’autore è un musulmano bosniaco che ricostruisce la storia sua e della sua famiglia contadina prima, durante e dopo la guerra, l’esilio e il ritorno nella città del massacro. Scrive: «Anche quando sono lontano da Srebrenica la mia mente è lì. Penso a tutti i miei amici che sono stati uccisi solo perché avevano un nome diverso. Ciò che segue è la mia storia, la storia di un ragazzo di paese che è sopravvissuto al Genocidio di Srebrenica».

Srebrenica. I giorni della vergogna di Luca Leone (Infinito edizioni, 176 pp., € 12,00, prefazione di Carla Del Ponte, introduzione di Francesco De Filippo, presentazione di Enisa Bukvić) è il libro di un attivista su questa “pagina nera pagina nera e dolorosa della storia europea”, come scrive l’editore, su una vicenda sulla quale “oggi c’è ancora chi nega, sapendo di mentire” oppure c’è chi ridimensiona l’orrore. Carla Del Ponte è stata procuratore capo del Tribunale internazionale che tra le altre cose dichiarò: «Sulla piena responsabilità di Mladić nel genocidio di Srebrenica non ci sono attenuanti, ma il processo contro l’ex generale potrà fare luce sulla verità e chiarire eventuali corresponsabilità di quella che è e rimarrà per sempre una delle pagine più drammatiche della moderna e democratica Europa».

Come fossi solo di Marco Magini (Giunti, pp. 224, € 14,00, menzione d’onore al premio Calvino 2013 e finalista allo Strega 2014) è la storia in forma di romanzo su Dražen Erdemović, il primo finito sotto processo per la strage. L’autore dichiarò di aver scritto il libro perché parlarne non è «solo un semplice esercizio di memoria quanto soprattutto una necessità per l’Europa contemporanea che assiste negli ultimi anni al risorgere di preoccupanti fenomeni di nazionalismo». Dice tra i vari passaggi la scheda editoriale: «La rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre voci. La voce del magistrato spagnolo Romeo González che rievoca lo svolgersi del processo, evidenziando le motivazioni non sempre etiche e limpide che determinano
una sentenza. Si affiancano le voci di Dirk, casco blu olandese di stanza a Srebrenica, rappresentante del contingente Onu colpevole di non avere impedito la strage, e quella del soldato serbo-croato Dražen Erdemović, vero protagonista della storia, volontario nell’esercito serbo, che fu l’unico a confessare di avere partecipato al massacro, l’unico processato e condannato».

Processo agli Scorpioni. Balcani e crimini di guerra: paramilitari alla sbarra per il massacro di Srebrenica di Jasmina Tešanović (Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri, pp. 126 € 10,00 a cura di Luigi Milani) è la cronaca del processo agli Skorpioni, gruppo paramilitare in prima fila nel massacro, sulle udienze, le deposizioni, sui familiari delle vittime.

Al di là del caos di Elvira Mujcic (Infinito Edizioni, pp. 112, € 12,00) è la testimonianza diretta di una serba che ha vissuto a Srebrenica. Scrive l’editore: «Dopo l’inattesa sentenza della Corte di giustizia dell’Aja che solleva la Serbia da ogni responsabilità nel genocidio di Srebrenica», questo è il diario di viaggio e di vita scritto da una ragazza nata e cresciuta nella ex enclave. Nella prefazione Predrag Matvejevic dice: «Elvira Mujcic ha voluto far conoscere ed esprimere le conseguenze dell’immane eccidio di Srebrenica rivivendolo in se stessa, nei propri sogni e incubi, nei suoi amori giovanili e nelle sue disillusioni».

Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia di Paolo Rumiz (Feltrinelli, pp. 208, € 9,00). Il giornalista – narratore e viaggiatore offre un quadro storico e del contesto della guerra dei Balcani: «un massacro costruito in laboratorio e sdoganato ai fessi come conflitto di civiltà, scontro tribale o generica barbarie».

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