Sanremo, le pagelle finali: un gradino sopra gli altri ancora Mahmood e Blanco, Elisa e Gianni Morandi

Bene anche Giovanni Truppi e Massimo Ranieri , oltre che la Rappresentante di Lista. Alcuni artisti giovani hanno deluso le aspettative

Sanremo, le pagelle finali: un gradino sopra gli altri  ancora Mahmood e Blanco, Elisa e Gianni Morandi
L' Ariston
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6 Febbraio 2022 - 01.07


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di Manuela Ballo

Matteo Romano” Virale”
Tocca a lui, uno tra più giovani, aprire la serata finale del Festival.
Un giovane dalla semplice eleganza, con una canzone, “Virale”, che esalta un ritmo grazioso, ma troppo ripetitivo. Ritmo comunque destinato ad entrare nelle orecchie e a diventare, appunto, virale. Troppe rime baciate nel testo. Sta sul palco un po’ ingessato e forse anche commosso da tante luci e tanto clamore.
I critici delle grandi testate giornalistiche lo bocciano, per me sfiora la sufficienza.
Voto 5 e mezzo

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Giusy Ferreri “Miele”
Ho tanto sperato, specie dopo la serata delle Cover, che si riprendesse per cantare come sa cantare e proporre un testo gradevole. Ma purtroppo, al di là della simpatia che ispira allorquando si impossessa della Vuvuzela, non riesce ad essere convincente. Forse è la musica o forse il testo, certo è che mi porta a rimpiangere la Ferreri di un tempo. La melodia è una nenia.
Per questo, nonostante la stima, non merita in questa occasione la sufficienza.
Voto 5

Rkomi “Insuperabile”
Ama il nero, e anche in quest’ultima serata si presenta con un look, capelli compresi, che richiama la moda Dark.
Il ritmo non è male, con quella chitarra elettrica e quella batteria che suggeriscono movimento e trasmettono grinta. Il testo è purtroppo abbastanza banale, e in questo caso è la musica a salvarlo.
Forse la canzone è destinata ad essere apprezzata di più con la stagione che migliora, tarda primavera ed estate.Simpatica e originale la sua dichiarazione dopo l’ esibizione: “Magari non azzecco tutte le note, ma ci metto il cuore”. Così conquista la sufficienza.
Voto 6

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Iva Zanicchi “Voglio Amarti”
Vuole amarlo e glielo canta a gran voce. Con quella voce che l’ ha resa famosa per oltre mezzo secolo. La grinta c’è , è la stessa Iva Zanicchi volitiva e forte che teme le giovani concorrenti e non si snatura nel tentativo di seguire i gusti imperanti.
Peccato che la canzone sia un po’ bruttina e incapace di coinvolgere emotivamente gli ascoltatori. Comunque vada, Iva è sempre Iva.
Voto 5

Aka 7even “Perfetta così”
Piacerà molto alle adolescenti, sembra infatti una sorta di Justin Bieber de casa nostra.
La musica dice poco e francamente anche il testo è banale, debole e ripetitivo. Viene da Amici, si vede e si sente e proprio per questo dovrà fare ancora molta strada.
Ottima scelta del look, ma non basta per vincere una gara canora.
Voto 5

Massimo Ranieri “Lettera di là dal mare”
Poesia per musica e musica per poesia. Ranieri non rinuncia al suo stile canoro fatto di musiche tradizionali e che raccontano storie, come questa che narra di un viaggio per mare. Potrebbe essere un viaggio d’ amore, ma potrebbe anche essere la rievocazione di un viaggio degli immigrati meridionali verso le Americhe. Ipotesi suggerita anche dai richiami alle ballate Folk sul tema. È bravo.
Voto 7

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Noemi “Ti amo non lo so dire”
Grande presenza scenica, e se dovessi darle un voto per questo le darei un bel 10. Invece non è proprio così. È la storia di un amore che finisce, ma lei non ha paura di rimanere da sola. La canzone mostra la crescita delle donne nei rapporti amorosi e interpersonali. Alla buona idea non corrisponde la musica e il testo che debole finisce per banalizzare lo splendido messaggio.
Voto 5 e mezzo

Fabrizio Moro “Sei tu”
La sua melanconia, il suo volto e la sua voce tremolante piacciono sia ai giovani che alle generazioni più adulte.
Si senta che ha frequentato la scuola di Amici, sia come cantante che nel ruolo di Professore. È una tipica canzone sanremese adatta alle orecchie di tutti, un inno all’ innamorata che per lui diventa l’ossigeno che lo fa vivere. Specie quando lo tocca.
Voto 6 –

Dargen D’amico “Dove si balla”
è stravagante e gli occhiali sempre indossati nel corso delle serate lo dimostrano. Ha la capacità di coinvolgere la sala, che in piedi e battendo le mani accompagna il ritmo ballabile della canzone. Sul testo taccio. Probabilmente sarà anche un ottimo Dj (da qui la sua capacità di coinvolgere il pubblico,) ma come cantante non è proprio il massimo. Per questo arriva soltanto alla sufficienza grazie alla sua simpatia e alla sua capacità di calcare il palco.
Voto 6

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Elisa “O forse sei tu”
Di bianco vestita e con il ricordo della sua travolgente vittoria di 21 anni fa.
Elisa canta l ‘empatia che regge un amore. La voce si adatta molto ad un testo così tenero e delicato. Un’intesa così profonda che non ha bisogno di parole e che la sua voce rende con grande sensibilità. È un po’ la solita Elisa di sempre e la sua bravura si mostra sul palco di Sanremo. Gradevole l’idea di accompagnare una musica profondamente melodica con i tocchi del piano e della chitarra elettrica. Appena la tonalità si alza, la sua voce emerge mostrando il meglio di sé. Il successo di Sanremo sarà sancito anche dagli ascolti, dai download e trasmissioni radiofoniche.
Voto 8

Irama “Ovunque sarai”
è una ballata quella di Irama, con una partenza lenta e un crescendo che mette a dura prova la sua voce. L’ esibizione di questo Sanremo lo ripaga della sfortunata vicenda dell’anno scorso, quando fu rovinato dalla positività al covid di un membro del suo staff.
Il testo non è male, anche se gioca un po’ troppo con le rime alla Cecco Angiolieri: “Se sarai luce scalderai, se sarai luna ti vedrò, se farà freddo brucerai”.
Un look molto giovanile che piacerà.
Voto 6

Michele Bravi “Inverno dei fiori”
Metà gitano metà signore, si presenta con un look sicuramente accattivante.
La voce è un po’ lamentosa, d’ altra parte anche lo stesso testo è un po’ banale, ma le sue mire sono forse altre cioè piacere ai giovani che credono di essere stravaganti e invece finiscono per essere terribilmente ovvi e stereotipati. Non è dispiaciuto ad alcuni critici musicali che lo hanno portato alla sufficienza. A me francamente anche in questa serata finale non mi è piaciuto.
Voto 5 e mezzo

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La rappresentante di Lista “Ciao Ciao”
Il look è ricercato ed entra in contrasto (volutamente?) con un testo che non fa altro che accennare a crisi generali e all’ora della fine. Però d’ altra parte, nel testo si dice, che “La fine del mondo è una giostra perfetta” ,ecco spiegato il look. La musica è più che orecchiabile e l’interpretazione è di buon livello. Mi fanno tanta simpatia anche perché sono miei conterranei.
Voto 7

Emma “Ogni volta è così”
Come dovevano essere nel passato le donne e come sono diventate oggi.
La voce è come sempre penetrante e graffiante e la sua presenza scenica indiscutibile.
C’ è una grande sintonia con la Michielin che dirige l’orchestra.
Belli gli acuti e la grinta con la quale presenta la canzone. Le parole del testo sono della stessa Emma, scritte insieme a Davide Petrella.
Riascoltando bene il testo di “Ogni volta è così” si capisce come non sia una semplice canzone d’ amore, ma un brano che racconta una condizione che molte donne vivono.
Voto 7

Mahmood e Blanco “Brividi”
La loro complicità emerge fin dall’ entrata sul palco in sella a biciclette floreali che fanno pendant con i loro abiti.
Anche in questa loro esibizione dimostrano di essere davvero bravi, come ho più volte ripetuto. Insieme sono perfetti e di quanto ho scritto della loro esibizione non cambierei nulla. Quelli di Blanco e Mahmood sono i brividi veri della nuova generazione. Sono credibili seppur profondamente diversi l’uno dall’ altro sono riusciti a fondere le loro voci e anche le loro diverse fisicità. La loro credibilità è cresciuta dopo la serata delle Cover in cui hanno interpretato magistralmente una canzone cult di Gino Paoli “Il cielo in una stanza”
Voto 9

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Highsnob e Hu “Abbi cura di te”
Le loro voci stanno bene insieme e si amalgamano alla perfezione.
L’ aria è tipicamente sanremese, nonostante il modo stravagante in cui si presentano e l’originalità con la quale dialogano musicalmente, anche se sembrano voler imitare in tutto e per tutto i Coma Cose, prendendone la scia.
Il testo è un po’ pretenzioso e alcune similitudini un po’ forzate, anche se vi è un richiamo alla cura della persona amata. Una bella musica che i critici apprezzano, un giudizio non condiviso da giurie e pubblico.
Voto 7

Sangiovanni “Farfalle”
è uno dei giovani più divertenti ad essersi presentati sul palco dell’Ariston, puntando tutto sulla voce e su una canzone fatta su misura per il festival , con tanto di ritornello orecchiabile. Non cambio il mio giudizio sul testo , che rimane poco originale e scontato. Ancora una volta le farfalle non hanno preso il volo.
Voto 5

Gianni Morandi “Apri tutte le porte”
Quando parte il pezzo ti viene subito voglia di ballare, il ritmo è incalzante ed è in grado di coinvolgerti.
Ma per quest’ uomo gli anni non passano mai? Sembra proprio di no. Ieri sera, ad esempio, era più pimpante del pur dinamico Jovanotti.
Il testo è una boccata di positività, non per niente l’ha scritto il Jova, il quale da giovane deve aver ascoltato molte canzoni dello stesso Morandi.
In questo Festival intergenerazionale, pieno di esordienti e di stravaganze, Morandi riesce a convincere critici e giurie popolari.
Voto 8

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Ditonellapiaga con Rettore “Chimica”
La trasgressione a volte è esagerata, fino a diventare un po’ macchiettistica.
è la Rettore o Crudelia De mon?.
La coppia si salva perché le due voci insieme funzionano e perché questa tecnica di ripetere fino all’ esaurimento che è una questione di chimica alla fine ti coinvolge. Sarà adottata come inno da molti Istituti Tecnici con corsi di Chimica. Ascoltabile e ballabile, adatta allo streaming e alla rete.
Voto 6 e mezzo

Yuman “Ora e qui”
Inizio delicato e con voce calda e profonda. È bravo, non ha caso è stato il vincitore di Sanremo giovani. Ha un timbro pulito ed ha capito tutto puntando su una canzone che su quel palco lì ci sta alla perfezione. Presenza fisica notevole sul palco, il giovane ha sicuramente un grande talento.
Voto 6

Achille Lauro “Domenica”
Bicchiere di martini in mano e sfrontatezza, inizia così la sua performance sul palco.
Il coro Gospel di cui si è circondato fa risaltare il suo pallore e l’abito rosa, quasi avesse bisogno di una purificazione dopo le trasgressioni della prima serata. Il pezzo non è niente male, tant’è che viene subito voglia di fischiettarlo.
Dentro ci ho trovato anche un po’ di Zucchero. Naturalmente.
Voto 7 e mezzo

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Ana Mena “Duecentomila ore”
Confermo perché non ho più nulla da aggiungere. Anche riascoltandola con grande attenzione non mi suscita nulla, per questo ripeto il mio giudizio.
Questo brano lo troveremo forse nei villaggi turistici, in estate. Si sente che il testo è di Rocco Hunt, con il quale ha condiviso il successo del loro pezzo estivo “Un bacio all’ improvviso”. La fisarmonica rende gradevole un pezzo che poteva essere fatto anche dal mitico Casadei. Ballabile per la terza età, che però piacerà anche ai giovani e Probabilmente. Riconfermo in pieno tutto ciò che ho detto e il voto.
Voto 4

Tananai “Sesso occasionale”
Ha quel modo di cantare nel quale alla fine non si capisce niente di ciò che vorrebbe dire, eccetto il ritornello.
Più che sesso direi che è la canzone ad essere occasionale. Gli è andata bene perché tutto sommato gli è stata data la possibilità di cantare sul palco di Sanremo e di salutare nientepopodimenoche la Zia Mara.
Voto 4

Giovanni Truppi “Tuo padre, mia madre, Lucia”
A me, al di là delle disquisizioni sulla canotta. Giovanni Truppi è piaciuto. Sarà perché amo il cantautorato e vedere sul palco chi canta accompagnandosi con la chitarra decidendo di non arruffianarsi ai gusti dominanti mi convince che ho fatto bene a dargli fin dall’ inizio un buon voto. Insomma, una bella ballata e un testo non ovvio che si fa ascoltare.
Voto 7

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Le Vibrazioni “Tantissimo”
Si esibiscono per ultimi, quando è già notte fonda, con l’ orchestra diretta da Vessicchio,. Dovevano scuotermi, dato il loro passato e il loro tipo di musica, ma questa volta non lo hanno fatto. È musica rock, ma non di qualità. C’è chitarra, basso e batteria e la voce del Frontman che risulta meno incisiva rispetto al passato. Mantengo lo stesso giudizio nel voto.
Voto 6 —

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