Drusilla Foer: una storia di meritocrazia.

Alter-ego di Gianluca Gori, il suo personaggio è diventato un fenomeno dello spettacolo e sta facendo impazzire i social

Drusilla Foer: una storia di meritocrazia.
Drusilla Foer a Sanremo
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3 Febbraio 2022 - 23.23


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Ha da poco fatto la scalinata dell’Ariston e i social sono impazziti per lei. È Drusilla Foer, la co-conduttrice della terza serata del Festival di Sanremo, l’alter ego “en travesti» di Gianluca Gori (come a lui piace definirsi), artista fiorentino classe 1967, che da fotografo è passato a fare l’attore.

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Ha conosciuto la popolarità con YouTube, spopolando poi sui social, in tv e a teatro, fino ad essere scelta da Özpetek per il fllm “Magnifica presenza”.
Ma chi è Drusilla Foer? Nata a Siena il 23 luglio del 1945, è una nobildonna anticonformista e sagace. Pittrice, attrice, modella, sceneggiatrice, fotografa, cantante, ha posato per importanti copertine di moda, diventando una vera e propria icona fashion e della comunità LGBTQ+. Ha un suo sito e un suo profilo Instagram che aggiorna quotidianamente con idee, pensieri, date di tour e racconti di vita quotidiana. È stata sposata due volte: la prima con un texano che l’ha tradita, successivamente si è sposata con Hervè Foer, un uomo belga altolocato.

Inizialmente un personaggio di fantasia, si può dire che oramai abbia vita propria, parallela e separata da quella di Gori, che scompare quando esiste Drusilla. In un’intervista per il Tirreno, l’attore ha raccontato: “Quando ho scoperto un personaggio così chiaro, così libero, ho pensato che tutti dovessero conoscerla e ho spinto la signora a farsi più visibile. Ammetto che vorrei essere come lei”.
Come ha riportato a Today.it la sua sarta, Rita Milano, che ha avuto l’onore e l’onere di vestire Drusilla per il festival: “Diciamo che lei veste “la sera” di Gianluca. Lui, di giorno veste sportivo ma elegante. Lo ricordo quest’estate con un abito di lino color écru, un bellissimo signore dai capelli bianchi, molto curato… Gianluca stesso ha uno stile, lui e Drusilla si compensano”.

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Sebbene la sua presenza alla kermesse abbia suscitato qualche prevedibile polemica, come quella del senatore leghista Pillon, la Foer sta ricevendo un’ovazione generale da parte non solo del pubblico, ma dei cantanti stessi, come Michele Bravi, che poco prima di esibirsi le ha detto: “La tua presenza qui rispecchia la meritocrazia”. Lei stessa in sala stampa oggi aveva detto: «Dovevo essere la figura più scandalosa del Festival, ma mi pare che io sia la ‘donnina’ più normale, forse solo un pò più alta». La meritocrazia paga sempre, a prescindere dal sesso.

di Vi. Ma.

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