Festival di Cannes: a Marco Bellocchio la Palma d'Oro d'onore

Il regista piacentino sarà premiato con il prestigioso riconoscimento e presenterà il documentario "Marx può aspettare" in cui racconta la sua vita e la perdita del fratello Camillo

Festival di Cannes: a Marco Bellocchio la Palma d'Oro d'onore
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23 Giugno 2021 - 21.36


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Marco Bellocchio, la mente dietro alla regia di pellicole che hanno fatto la storia del cinema da Pugni in tasca (1965) a Il Traditore (2019), riceverà la Palma d’oro d’onore durante la serata finale del Festival di Cannes 2021, sabato 17 luglio. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato finora solo a 6 registi tra cui Bertolucci, Varda, De Oliveira e Jodie Foster che lo avrà il 6 luglio, ma il regista piacentino, seppur onorato, rimane con i piedi per terra e in un incontro su zoom dichiara che il premio finirà “negli scaffali della libreria accanto al Leone d’oro, al Pardo d’oro, a 7/8 David di Donatello e tanti altri premi avuti. Non li ho mai chiesti, non mi sono mai lamentato di nulla, non mi sono disperato eppure sono sempre arrivati”.

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Ci tiene inoltre a specificare che questo è un premio “in rapporto alla storia, all’età, ma non un premio per un pensionato.” E continua: “Posso dire con un pizzico di presunzione che la mia vitalità, quella attuale, me la sono conquistata e difesa, non l’ho fatta sbriciolare nel tempo come accade ad altri miei colleghi di cui non faccio nomi. Questa vitalità la si deve difendere e io penso di averlo fatto, per questo mi trovo a lavorare oggi ancora in modo vivace”

Ed è proprio al Festival di Cannes che Bellocchio presenterà il suo ultimo progetto un documentario, Marx può aspettare, altamente biografico, che sarà un’anteprima in Cannes Premiere e uscirà contemporaneamente in Italia il 15 luglio, distribuito da 01 Distribution.

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Il film racconterà della vita del regista, segnata dal suicidio del fratello Camillo nel 1968, ma come ha dichiarato lui stesso “non è qualcosa di patetico, tragico o nostalgico. Non è affatto nostalgico anche per il mondo in cui è fatto, si parla della mia vita personale e del mio lavoro, un film assolutamente libero. Ma è anche altro: del resto se ha interessato Thierry Fremaux per presentarlo a Cannes suppongo è perchè abbia al suo interno, sentimenti, tensioni, che non riguardano solo la famiglia Bellocchio e Bobbio”.

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