La vita di Artemisia Gentileschi diventa una serie tv

Per la prima volta Artemisia Gentileschi diventa un soggetto televisivo grazie alla produttrice Frida Torresblanco in coppia con Jill Offman. “Sarà un'opera femminista e contemporanea, provocatoria e trasgressiva"

La vita di Artemisia Gentileschi diventa una serie tv
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20 Ottobre 2020 - 13.53


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Non era poi tanto difficile immaginare che la pittrice Artemisia Gentileschi, una rarità nel panorama artistico del Seicento, sarebbe diventata, prima o poi, una serie televisiva del tormentato mondo di Hollywood. Mentre la ribelle artista è protagonista di una mostra nel massimo tempio londinese, la National Gallery, sarà anche soggetto di una “tv-series” degli Studi ViacomCbs International.

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Frida Torresblanco, la producer spagnola-americana nota per aver lavorato con Guillermo Del Toro al tre volte premio Oscar “Pan’s Labyrinth”, è uno dei motori dell’iniziativa in coppia con Jill Offman di 66 Media. Le riprese dovrebbero cominciare nel 2021 ma la serie è già in fase avanzata di produzione su un copione adattato dalla monografia di Mary Garrard “Artemisia Gentileschi. L’immagine dell’eroe femminile nell’arte barocca italiana” che nel 1989 riscoprì l’arte della pittrice rivisitandola in chiave femminista.

È la prima volta che la vita dell’artista figlia del pittore manierista Orazio Gentileschi diventa un soggetto televisivo. Il saggio della Garrard, una storica dell’arte americana, include la trascrizione del processo per stupro in cui Artemisia fu sottoposta a un esame ginecologico e torturata con lo schiacciamento dei pollici per dimostrare la verità delle sue accuse contro un altro pittore, Agostino Tassi, amico del padre.

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Sulla Gentileschi è stato poi girato un film, “Artemisia”, con una giovanissima Valentina Cervi e la regia di Agnès Merlet in cui il rapporto della pittrice con Tassi viene descritto come consensuale. La Torresblanco ha assicurato che non sarà così nella serie televisiva, e d’altra parte non potrebbe essere diversamente in una Hollywood scossa dalle vicende giudiziarie dell’ex boss di Miramax Harvey Weinstein, che hanno portato alla nascita del movimento #MeToo.

“Sarà un’opera femminista e contemporanea, provocatoria e al tempo stesso trasgressiva, in cui lo spirito dei nostri giorni sarà evocato in modo eloquente ed elegante”, ha assicurato la producer.

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