Bufera sul Festival della bellezza: donne quasi assenti e immagine d’artista senza permesso

Maggie Taylor: non ho autorizzato l’uso di una mia opera, per di più con minorenne. E a Verona nessuna relatrice. Gli organizzatori: avevamo invitato star straniere. Italiane non si trovano?

Bufera sul Festival della bellezza: donne quasi assenti e immagine d’artista senza permesso
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9 Settembre 2020 - 15.43


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A Verona dal 28 agosto e fino al 19 settembre è in corso il “Festival della bellezza”. È una delle innumerevoli manifestazioni a tema di cultura e spettacolo. Organizzatori il Comune e la Regione Veneto. Tema di questo 2020: eros e bellezza. Luoghi il Teatro romano e l’Arena. Sennonché la rassegna è inciampata in una doppia polemica. Una polemica scoppia per aver usato un’immagine di un’artista americana senza la sua autorizzazione; la seconda si propaga per la scarsissima rappresentanza femminile tra gli invitati quasi tutti maschi. Il primo caso è un incidente di percorso, una gaffe notevole (sul quale l’artista deciderà se passare alle vie legali per reclamare i suoi giusti diritti); il secondo fatto indica invece un vizio ancora troppo radicato, in Italia, benché il fenomeno stia scemando il problema rimane perché radicato nelle coscienze.

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La prima polemica: il Festival della Bellezza ha usato come emblema l’immagine di un’artista statunitense senza che lei lo sapesse. Su Facebook Maggie Taylor ha scritto di averlo appreso da un/una fan, si è infuriata e gli organizzatori hanno dovuto correre ai ripari e hanno cambiato imagine rispondendo che c’è stato un equivoco con il suo rappresentante in Italia. “Il festival sta usando illegamente più immagini mie per il manifesto e il sito. È oltre tutto controversa: un festival sulla bellezza e l’eros usa la mia immagine “Girl with a bee dress” di una minorenne. La maggior parte dei relatori sono maschi. Che violazione del diritto d’autore disgustosa e smaccata”.

La seconda polemica non è di immagine ma sui contenuti. O per meglio dire: chi ne parla. Temi come eros e bellezza non dovrebbero avere prevalenza di un genere sessuale, donne, uomini o altro. Ebbene: su 22 appuntamenti tra concerti, incontri e conferenze (appuntamenti scesi a 21 perché uno era con Philippe Daverio) dal calendario si vedono solo due donne: l’attrice Jasmine Trinca che ha aperto l’intero festival e la pianista Gloria Campener. Nessuna relatrice. Possibile? Possibile.

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L’Arena di Verona riferisce che gli organizzatori del festival della bellezza hanno risposto così: “L’attuale programma non riflette quello originario che avrebbe previsto eventi ideati per il Festival da artiste come Charlotte Rampling, Ute Lemper, Jane Birkin e Patti Smith, che sono state impossibilitate a partecipare per le problematiche Covid. Chi conosce il Festival sa qual è lo spirito che lo anima. Da Catherine Deneuve a Lella Costa, da Patti Smith a Laura Morante, da Fanny Ardant a Melania Mazzucco, le donne sono sempre state protagoniste, invitate per pensiero e talento, elementi distintivi nel mondo della cultura e dell’arte in cui è indifferente l’appartenenza a un genere”.

Osservazione politicamente corretta. Ineccepibile. Eppure l’interrogativo rimane: non hanno trovato una storica dell’arte, una studiosa di estetica, una scrittrice, una sociologa, una psicanalista, una scienziata disponibile in tutta Italia? Nell’Italia settentrionale? In Veneto? Una simile strategia non è spia di un malcostume, in troppe manifestazioni e convegni, sulla scelta dei relatori?

Il link al Festival della bellezza

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Alla Guggenheim di Venezia donne parlano di bellezza
Che si possano trovare donne in grado di parlare dell’argomento nella nostra lingua e nel nostro territorio lo dimostra peraltro un convegno, virato online sulla piattaforma Zoom, organizzato dalla collezione Peggy Guggenheim di Venezia: venerdì 11 settembre dalle 15 alle 17 “Bellezza: un bene e un diritto” è un appuntamento di formazione e aggiornamento con invito a tutti gli insegnanti del Veneto che snocciola in qualità di relatori tutte donne. La lista delle relatrici prova che, a Verona, se volevano cercare voci femminili autorevoli nel nostro territorio potevano trovarle: Annalisa Rabitti, assessora alla cultura, marketing e Pari opportunità di Reggio Emilia e responsabile di Reggio Emilia Città Senza Barriere; Claudia Giudici, presidente e pedagogista di Reggio Children; Vea Vecchi, atelierista e collaboratrice di Reggio Children; Chiara Bertola, critica, responsabile per l’arte contemporanea alla Fondazione Querini Stampalia e curatrice della mostra “Edmondo Bacci. L’energia della luce”, che la Guggenheim in laguna aprirà il 9 aprile 2022.

Il sito della Collezione Peggy Guggenheim

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