I "lavoratori della cultura" non stanno a guardare: "Manifesto per Riace"

Scrittori, poeti, comunicatori, artisti, architetti, critici firmano un documento per il modello creato da Mimmo Lucano e vanno nel paese calabro. Ecco chi ha firmato (finora)

I "lavoratori della cultura" non stanno a guardare: "Manifesto per Riace"
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16 Novembre 2018 - 20.01


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I lavoratori della cultura non stanno alla finestra a guardare e tutt’al più a scuotere la testa contrariati. Se i partiti della sinistra non si danno una sveglia, come il Pd incastrato da veti e attacchi interni a un rinnovamento dei vertici, come Leu che si auto-frantuma e si diluisce nella miglior tradizione della sinistra, di fronte a quanto accade nel paese il mondo della cultura non sta a guardare inerte. Michela Murgia ha sollevato un polverone con il suo libro per scoprire il “fascista” che si nasconde in molti dalle tendenze “populiste”. Adesso un nutrito gruppo di artisti, operatori e comunicatori, artisti, critici d’arte, architetti, scrittori, poeti, in altri termini lavoratori della cultura ha scritto e firmato un “Manifesto per Riace” e sabato 17 e domenica 18 si ritrovano nel paese calabrese del sindaco Mimmo Lucano che, con la sua politica di apertura agli immigrati in grado di restituire vita al borgo in via di spopolamento, è l’emblema di una politica che può riuscire e, di conseguenza, il vice premier e capo effettivo del governo Matteo Salvini ovviamente non sopporta. Per chiarire: i lavoratori della cultura non sono certo persone da salotto e pantofole, i più navigano nelle onde turbolente del precariato e per tirare avanti sgobbano. Non saranno tutti, ma è un segno di azione con lo strumento proprio: la parola.
Vi proponiamo, testuale, il Manifesto con le firme.

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La comunità dell’arte si schiera con Riace
La comunità dell’arte in Italia si schiera con Riace, simbolo di un’esperienza concreta di convivenza tra i popoli e di una comprensione, altrettanto concreta, della complessità del tempo che viviamo.
Tutti noi ci chiediamo cosa sia accaduto a quella cultura dell’inclusione e della convivenza che dal secondo dopoguerra per decenni abbiamo costruito tra molte difficoltà e contraddizioni, e con stupore scopriamo che alla fine del secondo decennio del nuovo millennio è diventato importante, anzi necessario, dichiararsi contro il razzismo, contro un’idea di nazione che si concentra sulla difesa dei propri confini fisici e culturali, ma anche per la difesa dei lavoratori e delle volontà delle comunità locali sempre più assoggettate alle regole di un’economia finanziaria globale.
La risposta che ci diamo è che tutto ciò è il risultato della sottovalutazione colpevole, da parte di tutti noi, di quel processo di semplificazione e d’involuzione che la politica, quella che governa le nostre comunità, ha attuato negli ultimi venticinque, trent’anni.
Un processo che oggi raggiunge il suo compimento con l’attuazione di una strategia della confusione dietro la quale è perpetrato l’inganno.
Il nostro schierarci con Riace è dunque un’opposizione finalmente concreta ad una pratica politica che come intellettuali e artisti non possiamo più accettare. È la dichiarazione di un risveglio collettivo della cultura italiana che pretende una centralità nella vita delle nostre comunità, e che intende impegnarsi in prima persona su questo fronte.
Riace è per noi solo il primo passo, il riconoscimento della forza di un simbolo che non riguarda solo la possibilità di una vera inclusione, ma che pertiene alla possibilità concreta di una crescita delle comunità su valori ed elementi che, prima e dopo il loro essere azione politica, sono consistenza culturale.
Per informazioni e/o per sottoscrivere il Manifesto: artistiperriace@gmail.com

Idee La filosofa incontra Lucano per fermare il “criptorazzismo populista”

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Hanno firmato finora moltissimi lavoratori della cultura, fra cui:
Ilaria Abbiento, artista; Peppe Allegri, ricercatore indipendente; Mariano Bàino, scrittore; Raffaella Battaglini, scrittrice; Elena Bellantoni, artista visiva; Angelo Bellobono, pittore e sportivo; Maria Bonmassar, ufficio stampa; Alessandro Bulgini, artista; Maria Grazia Calandrone, poetessa; Christian Caliandro, critico d’arte; Cecilia Canziani, curatrice; Adele Cappelli; Benedetta Carpi De Resmini, curatrice e critica d’arte; Cecilia Casorati; Monica Centanni, grecista; Anna Cestelli
Guidi, curatrice; Andrea Cortellessa, critico e docente; Mirta d’Argenzio; Elisa Davoglio, poeta; Giovanni De Angelis, artista; Silvia De Laude, saggista e traduttrice; Iginio De Luca, artista; Fernanda De Maio, architetto e docente universitario; Francesco Demitry; Tommaso Di Francesco; Francesco D’Incecco, artista; Riccardo Donati, docente critico e saggista; Davide Dormino, artista; Umberto Fiori; Flavio Favelli, artista; Luciano Ferrara, fotografo; Michele Arcangelo Firinu; Elena Fossà, docente; Davide Franceschini, fotografo; Gabriele Frasca, scrittore; Giovanna Frene, poeta; Anna Fressola; Lorenza Fruci; Pietro Gaglianò, critico d’arte; Carmen Gallo; Daniele Garritano, ricercatore; Raffaele Gavarro, critico e curatore; Dario Gentili, docente e filosofo; Silvia Giambrone, artista; Marco Giovenale; Viviana Gravano; Giulia Grechi, antropologa; Andrea Inglese; Sophie Jankélévitch; Monica Jennifer, artista; Rosa Jijon, artista; Francesco Jodice, artista; Stefano Jossa, saggista e docente; Laura Leuzzi, ricercatrice e curatrice; Giuliano Lombardo, artista; Lucrezia Longobardi, curatrice e critica; Cecilia Luci, artista; Mauro Magni, artista; Domenico Antonio Mancini, artista; Elisabetta Marangon, fotografa; Nicolas Martino, filosofo; Francesco Martone; Barbara Martusciello, storico e critico d’arte; Giulio Marzaioli, autore; Giorgio Mascitelli, scrittore; Sandro Mele, artista; Costanza Meli, curatrice; Simona Menicocci; Paolo Morelli, scrittore; antonella moscati, Muta Imago, compagnia teatrale; Peppe Nanni; Santa Nastro, critico d’arte; Ivan Novelli; Vincenzo Ostuni, poeta e editor; Giuseppe Palmisano, artista; Enrico Parisio, graphic designer; Simona Pavoni, artista; Cetta Petrollo, scrittrice; Claudio Libero Pisano, curatore; Adriana Polveroni; Gioacchino Pontrelli, artista; Floriana Rigo, artista; Filippo Riniolo, artista; Lidia Riviello, poeta e autrice radiotelevisiva; Bruno Roberti, critico e docente; Franca Rovigatti, scrittrice e artista visiva; Carlo Rossetti; Anna Ruchat, traduttrice e scrittrice; Giuseppe A. Samonà; Jennifer Scappettone; Beppe Sebaste, scrittore; Camilla Seibezzi; Sparajurij, scrittore; Giuseppe Stampone, artista; Carola Susani, scrittrice; Enrico Terrinoni, traduttore e docente; Fabio Teti; Eugenio Tibaldi, artista; Antonello Tolve, teorico e critico; Gian Maria Tosatti, artista; Daniela Trincia, giornalista; Marco Trulli curatore e presidente Arci Lazio; Viviana Vacca, filosofa; Sabrina Vedovotto; Sara Ventroni, poeta; Michele Zaffarano, scrittore; Gabriel Zagni, artista.

 

 

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