La Lega minaccia il Festival della mente: o si adegua o lo chiudiamo

Una senatrice, un deputato e un esponente locale infuriati per un incontro con Andrea Riccardi avvisano Sarzana (e tutti i cittadini sono avvisati)

La Lega  minaccia il Festival della mente: o si adegua o lo chiudiamo
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5 Settembre 2018 - 22.02


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Nel caso non l’avessimo capito, o facessimo finta di nulla pensando che a noi tanto non capiterà nulla, la Lega si impegna a fondo per farci capire quale andazzo darà a ogni aspetto del Paese una volta preso il potere come primo partito e Salvini premier. Giorni fa leghisti triestini avevano minacciato (e poi hanno dovuto frenare) di togliere ogni sostegno pubblico alla storica regata di Trieste “Barcolana” per un manifesto di Marina Abramovic che rimandava all’allarme climatico ma che i leghisti avevano preso per una critica alla politica anti-migranti del ministro dell’Interno. Adesso la Lega nazionale vuole chiudere il Festival della mente di Sarzana in provincia di La Spezia se non abbraccia il nuovo verbo: quello leghista. Perché? Troppo di sinistra. E quindi o si adegua al nuovo corso di governo o lo smantellano.
La rassegna di incontri con scrittori, intellettuali, non ultimo l’architetto di Renzo Piano , nell’ultimo fine settimana ha richiamato 45mila persone e in quindici edizioni ha reso il paese un luogo dove la cultura di tutta l’Italia, e oltre, confluisce per discutere idee, parole, libri. La senatrice Stefania Pucciarelli, il deputato Lorenzo Viviani e il segretario provinciale Fabrizio Zanicotti hanno assistito all’appuntamento di apertura con Andrea Riccardi, storico, già ministro in un governo di centro sinistra (colpa imperdonabile), fondatore della Comunità di Sant’Egidio di Roma, comunità di laici di ispirazione esplicitamente cattolica che opera con gli ultimi, con senza tetto, con chi ha bisogno, con pensionati in difficoltà, con migranti.
Come riferisce il Secolo XIX, hanno dichiarato i rappresentanti leghisti: “Questa è stata l’ultima edizione a egemonia Pd Dall’anno prossimo l’iniziativa sarà completamente ripensata, altrimenti vale la pena chiuderlo. Gli esponenti del partito democratico, forse troppo entusiasti della presunta lectio magistralis dell’ex ministro Andrea Riccardi, non si sono accorti che noi della Lega eravamo presenti in forze. Per chi non lo avesse notato, teniamo a precisare che ce ne siamo andati molto volentieri, nel momento in cui l’inaugurazione si è trasformata in un’omelia radical chic sui “poveri migranti”, alquanto presuntuosa e piena di errori storici”.
Al quotidiano ligure il presidente di Fondazione Carispezia e ideatore del festival Matteo Melley, ha osservato la rassegna ha compiuto nel fine settimana “un raro approfondimento a 360 gradi sul tema della comunità. Il Festival, diventato un patrimonio culturale di grande valore, è nato anche per stimolare il dibattito in tutte le direzioni”.

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