Il mistero del doping nella corsa con cani da slitta più famosa del mondo

La corsa in memoria dell'eroico cane Balto viene "sporcata" da un caso di doping. Chi ha drogato i cani da slitta? Il giallo è fitto

Il mistero del doping nella corsa con cani da slitta più famosa del mondo
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

28 Ottobre 2017 - 10.59


ATF AMP

di Delia Vaccarello 

Top Right AMP

Chi odia la corsa con cani da slitta più celebre al mondo? Intendiamoci, celebre perché avviene in ricordo di un salvataggio prodigioso dovuto alla tenacia dei cani. Frutto di quello spirito senza pari che si tira fuori il cane quando sente che sei nei guai fino al collo. Si corre in Alaska tutti gli anni, si chiama Iditarod. L’eroe fondatore è Balto,
fratello sfigato di un gemello osannato, su di lui il “padrone” non puntava di certo per compiere la grande impresa. E invece nel 1925 Balto, ritenuto buono solo per portare la posta, dopo 5 giorni di corsa a 40 gradi sotto zero, partito da Anchorage consegna l’antitossina, farmaco contro la difterite, nella città di Nome, raggiungibile solo con la slitta. E salva tutti.

Balto, siberian husky eroe della corsa del siero, ha la sua statua al Central Park di New York, su di lui è stato girato l’omonimo film, di animazione misto a scene d’epoca. Nelle foto che lo ritraggono a fine impresa ti pare che in quei 5 giorni maledetti abbia visto Dio come a noi umani forse è concesso quando abbiamo a che fare con l’estremo. Ora
di anno in anno si ricorda di cosa è capace il ticket “quattro zampe – bipede” quando c’è davvero bisogno. Ma nel 2017 per la prima volta l’ombra della corruzione ha oscurato la purezza della corsa sulla neve. In ottobre l’apposita commissione ha stabilito che alcuni cani erano stati dopati. Tragedia, fine di un mito, ma ti pare? Mo’ pure i cani…
Alt. Una cosa è certa: il cane non ha preso il Tramadol da solo. Nel film la celebre scena col Dio lupo la dice lunga sul tipo di “oppiaceo” che il cane assume. Allo stremo delle forze Balto vede tra i ghiacci come un miraggio una creatura bianca elegantissima che gli dice : “Ti voglio dire una cosa Balto, un cane non può fare questo viaggio da
solo…ma…forse … Un lupo sì…”. E Balto …. ? Balto si fa lupo.
Balto, abituato a stare in panchina, avvezzo al confronto con un fratello troppo osannato, beve dall’incontro col suo Dio tutta la forza che può. E non molla, arriva alle 5.30 del mattino a Nome, dopo oltre mille e ottocento km nei ghiacci. Porta il
farmaco contro la difterite, porta la guarigione. Ma un secolo dopo quella stessa chimica che ha reso eroe Balto, si ritorce contro i cani. I discendenti di Balto hanno portato nelle zampe il veleno della corruzione. Chi è stato? I primi sospetti sono caduti sul bipede a cui appartengono gli animali drogati: Dallas Seaway . L’uomo campione stimato per onestà e bravura il 23 ottobre ha affidato a un video di 18 minuti caricato su YouTube la sua difesa. Appare turbato ma fermo, turbato per il danno ai suoi tesori pelosi, per il fango sulla sua reputazione. Ma fermo: “Non ho mai dato nessuna sostanza ai miei cani. Mai…Never….Never”. Molti gli credono, altri lasciano ogni ipotesi aperta. In genere dinanzi al doping si nega sempre. Fino all’ultimo. Ma Seaway potrebbe essere vittima al pari dei suoi Balto. Ancora, è una guerra interna ai conduttori umani in competizione tra loro? O qualcuno odia “Iditarod”? Oppure… Se andate su TripAdvisor potete prenotare una “wilderness dog sled ride and tour”, un giro selvaggio ma “sostenibile” sul ghiaccio con slitta tirata dai cani. Seaway campione 4 volte organizza un po’ di questi tour … La sua fortuna dà fastidio a qualcuno? Oppure: Seaway sta sfruttando i suoi cani? Il mistero resta fitto. Ma una cosa è certa. In Balto we trust.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version