Yara, il giorno della verità: Bossetti rischia l'ergastolo

È arrivata alla conclusione la lunga maratona di oltre 40 udienze del processo per l'omicidio della ragazzina di Brembate di Sopra. Il muratore: innocente, parlerò col cuore.

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1 Luglio 2016 - 07.30


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La scomparsa, quel 26 novembre 2010. La speranza di ritrovarla viva. Poi solo di ritrovarla. E il drammatico ritrovamento.  

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Quel giorno alle 18:44 Yara lascia da sola il Centro Sportivo di Brembate di Sopra dove si allena in ginnastica ritmica. La sua casa dista 700 metri, ma la ragazza non vi arriverà mai, poiché le sue tracce vengono perse poco dopo. Alle 18:47 il suo telefonino viene agganciato dalla cella di Mapello, a tre chilometri da Brembate, dopodiché il segnale scompare. Il corpo di Yara sarà ritrovato casualmente solo tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011.  

 

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LEGGI: Yara, ecco tutti i perché di accusa e difesa

 

L’ora della verità. È arrivata alla conclusione la lunga maratona di 45 udienze del processo in corso alla Corte d’Assise di Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate di Sopra trovata morta, a tre mesi dalla sua scomparsa, in un campo di Chignolo d’Isola, in provincia di Bergamo.

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Unico imputato, per il quale la pm Letizia Ruggeri ha chiesto l’ergastolo, è Massimo Bossetti, 45 anni. Accusato di omicidio pluriaggravato e a cui appartengono – secondo l’accusa – alcune tracce di Dna ritrovate sugli indumenti della vittima.
Oggi Bossetti, che ha continuato a dichiararsi innocente, farà davanti alla Corte la sua ultima autodifesa prima della Camera di Consiglio e del pronunciamento dei giurati, atteso in giornata.

L’attesa è finita: tra poche ore, salvo sorprese, i giudici della Corte d’Assise di Bergamo emetteranno il verdetto nei confronti di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. L’imputato prenderà la parola in aula, per la seconda volta da quando è alla sbarra, per ribadire la sua innocenza e chiedere di non condannare un innocente.

È l’ultimo atto del processo di primo grado – 45 udienze nel corso di un anno – in cui accusa e difesa si sono duramente fronteggiate, dove innocentisti e colpevolisti non si sono risparmiati colpi bassi e le telecamere sono rimaste fuori dalla porta. Un caso giudiziario e mediatico accessibile a poche decine di curiosi e a giornalisti ‘armati’ di accredito e solo di carta e penna.

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Difficile prevedere quanto durerà la camera di consiglio dove i due togati e i sei giudici popolari si riuniranno per decidere il verdetto: ergastolo con isolamento diurno per sei mesi come chiesto dal pm Letizia Ruggeri, una condanna ‘ammorbidita’ da possibili attenuanti per il muratore incensurato o la libertà immediata dopo due anni in carcere. Tanti gli elementi di un’inchiesta, racchiusa in 60 faldoni, che ha come prova regina il Dna. La pistola fumante per l’accusa, un colpo a salve per la difesa.

Le ultime dichiarazioni indicano che sarà emessa non prima delle 20 la sentenza a carico di Massimo Bossetti per il quale è stato chiesto l’ergastolo per l’omicidio Yara Gambirasio. Lo ha detto il presidente della corte, Antonella Bertoia, prima di entrare in camera di consiglio con i giudici popolari.

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Le sue ultime dichiarazioni. “Sono innocente e la verità deve venire a galla”. È “fiducioso” Massimo Bossetti, per il quale è attesa la sentenza dei giudici della Corte d’Assise di Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio.

I suoi legali l’hanno visitato ieri in carcere e l’hanno trovato “sereno” in vista delle dichiarazioni spontanee di stamattina, dopo le quali i giudici di riuniranno in camera di consiglio per uscirne con il verdetto. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto per Bossetti l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno.

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Il muratore “parlerà con il cuore”, ha detto uno dei suoi difensori, Claudio Salvagni, il quale ha aggiunto che “noi non abbiamo in alcun modo influito sulle sue dichiarazioni che ha scritto in questi giorni: gli abbiamo solo consigliato di evitare di parlare di aspetti processuali che abbiamo già affrontato. Parlerà quindi di sé e ribadirà di essere innocente”.

 

Numerosi cronisti. Sono numerosi i curiosi davanti al tribunale di Bergamo in attesa della quarantacinquesima, ed ultima, udienza del processo a carico di Massimo Bossetti per il quale sarà emessa la sentenza per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Altrettanti i cameraman e i giornalisti, alcuni anche esteri, in attesa dell’arrivo dei protagonisti. Bossetti, in carcere da oltre due anni, farà dichiarazioni spontanee per ribadire la sua innocenza. Poi i giudici entreranno in camera di consiglio.

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